Mario Luzi

 

ELZEVIRO

 

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Campana, il mistero del manoscritto scomparso

 

di Mario Luzi

 

da iI Corriere della Sera, giovedì, 3 ottobre, 2002

 

 

Sono facili a nascere i miti, le leggende e le superstizioni, facili anche a radicarsi e difficili a morire. Lo sono in ogni tempo e in ogni ambiente: lo sono tanto piu dove non ci si aspetterebbe di scoprirli, tra persone illuminate dall'arte e dalla cultura, se non fossero il calore dell'immaginazione e Ia faziosità delle passioni che sconvolgono spesso Ia loro ragione.

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Mario Luzi

 

Mario Luzi: Un eccezionale ritrovamento fra le carte di Soffici

Il quaderno di Dino Campana

 

 

Dal Corriere della Sera del 17-VI-1971

 

La sparizione del quaderno manoscritto delle poesie di Dino Campana fa parte ormai della leggenda artistica novecentesca, ne è anzi uno degli episodi più coloriti e, dato il personaggio della vittima, perfino più drammatici. Non mancarono insinuazioni sul conto di Papini e Soffici, consegnatari dell'inedito; non mancarono da parte del poeta propositi, pare, di vendetta sanguinaria, d'altronde sbolliti ben presto se è vero che poco dopo pubblicò una poesia ispirata da un quadro di Soffici e ancora a Soffici si rivolse, qualche anno più tardi, in un momento di disperazione.

 

 

 

 

 

DINO CAMPANA: I CANTI MARINI

 

di Enrico Gurioli

 

Pendragon 2013

 

 

Potrà sembrare strano, o per lo meno singolare, trovare canti marini in Dino Campana, un poeta del Novecento italiano vittima di una leggenda letteraria tesa a mostrarlo errante e vagabondo per l'Europa pervaso da una inquietudine creativa, ispirato soprattutto da montagne e boschi, e infine, perchè negarlo, segnato sino alla seconda metà del secolo scorso da un isolamento culturale sembrato irrevocabile. «Abbiamo avuto notizie sicure» scriveva tra il sarcasmo e l'ira, nell'articolo Pazzi in rialzo, pubblicato sulla rivista «L'Ultima» nel 1946, lo scrittore Giovanni Papini, emarginato di fatto dal mondo della cultura e appoggiato dai soli cattolici tradizionalisti,

 

 

 

Maledetto tra i poeti

 

di Edoardo Esposito

 

da: L’Unità del 20 agosto 1985

 

 

 

20 agosto 1985: ricorre oggi il centenario della nascita di Dino Campana, poeta di un solo libro - I Canti orfici, pubblicati nel 1914 — e poeta di breve e tragica vita, biograficamente chiusasi nel 1932 ma chiusa alle lettere assai prima, nel 1918, quando fu internato nel cronicario per malati di mente di Castel Pulci, presso Firenze.

 

Leonardo Chiari

 

 

«Purità di accento»

 

Tracce dell’actio nei Canti Orfici

da: Nautilus. Studi e ricerche del Liceo-Ballardini, V, Fratelli Lega Editori, Faenza, 2018, pp. 119-139

 

di Leonardo Chiari

 

 

 

Pronuncia, dizione, articolazione – sono fattori apparentemente estranei al regno della parola scritta; anzi, sebbene a detta dei linguisti l’oralità sia primaria per ontogenesi e filogenesi, la scrittura sembra scongiurare la relatività e l’alea della sua controparte orale in tratti di penna o grafemi (come i segni di interpunzione): tutto ciò che non è catturato da questi espedienti diacritici è contingente, collaterale, e vago; o peggio, tutto ciò che non è espresso in segni, non esiste.

 

 

 

UNA LETTERA SU DINO CAMPANA

 

di Piero Santi

 

Da: Salvo imprevisti, n. 33-34, 1984-1985

 

 

Cara Mariella, ebbi, parecchi giorni fa, la tua lettera in cui mi chiedevi di scrivere qualcosa per Campana; non ti ho risposto perché ho passato un periodo colmo di grumi neri, non avevo la possibilità di mettermi mettermi alla macchina per risponderti, non potevo, ero allo sbaraglio. E ora? sì, due parole voglio scrivertele. Campana è stato uno dei miei amori; sono orgoglioso (ma no, non lo sono, ma insomma) di aver scritto su di lui nel 1939 sulla Nazione; vorrei dirti che una volta, subito dopo la liberazione, risposi male a Saba che, nella sede fiorentina della RAI mi chiese che cosa stavo facendo.

 

Silvano Slavadori

Silvano Salvadori, foto di Marcantonio Perugino

 


 

A MARIO NOVARO

                        

CANTO PROLETARIO ITALO-FRANCESE

 

Intervento di Silvano Salvadori

 

al Teatro degli Animosi a Marradi nel 2011, per il 150 Anni dell'Unità d'Italia