Lectures et traductions d’une répétition, L’Invetriata dans les Canti Orfici de Dino Campana

Una analisi sulla traduzione in lingua francese di una poesia di Dino: L'invetriata

 

di Iris Llorca

 
UNIVERSITE PARIS 3, SORBONNE NOUVELLE

 

La répétition dans l’unique recueil de Campana revêt deux aspects fondamentaux différents qui sont intéressants à étudier sous le projecteur de la traduction et qui sont révélateurs du langage poétique de notre poète. Il y a deux types de répétitions dans l’écriture de Campana : la répétition macrotextuelle (à l’échelle du recueil) et la répétition microtextuelle (à l’échelle d’un seul texte du même recueil). La répétition macrotextuelle correspond à un substantif, un syntagme rencontrés à différentes reprises dans le volume en des textes différents (en prose et en vers) et éloignés les uns des autres. La répétition microtextuelle engage un substantif, un adjectif, un syntagme rencontrés plusieurs fois au fil d’un texte.

 

 

 

Paolo e Jan, foto di Alena Fialová

 

 

Una poesia di Jan Vladislav

 

 

Dal sito : Le Bar à Poèmes

 

Traduzione di Andreina Mancini 

 

 

 

Brume

 

Di nuovo, comignoli

che fumano nella bruma

del mattino. Di nuovo,

foglie, giorni

dell'albero messo a nudo

che sfiorano in volo

nella tua strada deserta

il selciato bagnato

dell'alba. E di nuovo

cuore, ferita pulsante,

rannicchiato tra i libri,

che pensa solo a te

accanto al fuoco mezzo spento

e ghiacciato. Ma fuori da questi giorni

che crollano sotto il tuo peso, non ci sono

giorni.

 

 

 

Dino Campana

 

Selected Works

 

Translated by Cristina Viti

 

Survivors’ Press London, 2007

 

 

'One of the greatest poets of the 20th century in any language' - Martin Seymour- Smith, The Macmilan Guide to World Literature

 

The first ever volume publication of Dino Campana in the UK is a major event. Cristina Viti's translation of the great italian modernist was acclaimed in the Times Literary Supplement, January 19th, 2007.

 

Jan Vladislav: Dino Campana e la Primavera di Praga

L'intervista al traduttore dei Canti Orfici in lingua Ceca

 

 

di Paolo Pianigiani 

 

 jan

Paolo e Jan



Jan Vladislav è stato il primo traduttore in Europa dei Canti Orfici in volume. La sua traduzione, infatti, esce a Praga nel 1968 e il saggio, inedito in Italia, che accompagna il testo, è del luglio - agosto del 1967. Quindi si tratta della prima traduzione in volume a livello mondiale, insieme a quella del Salomon (New York, 1968), che però è parziale e con i testi in ordine diverso dall’originale. Il 1968, per l'allora Cecoslovacchia, fu un anno terribile: in quell‘anno fu spenta dai carri armati russi la nascente Primavera di Praga, il 21 agosto. Il 20 agosto è la data di nascita di Dino Campana. Due anniversari quasi coincidenti.

Dopo ricerche non facili, pensavo infatti che vivesse ancora in Francia, sono riuscito a trovare Jan Vladislav nella sua casa di Praga, appena tornato da un viaggio in Canada, e ho potuto fargli alcune domande sulla sua traduzione dei Canti Orfici, di cui nessuno in Italia sa nulla. In nessuna delle numerose edizioni, anche recenti, del libro di Dino Campana, infatti, la versione in lingua ceca viene citata, mentre sono presenti quelle inglese, rumena, francese, tedesca e spagnola. Jan Vladislav, oltre che poeta e traduttore, è un intellettuale di primo piano della Repubblica Ceca: da sempre un "non allineato", figura fra i firmatari di Carta 77, e si è sempre battuto per l'affermazione dei diritti civili nel suo paese, pagando le sue idee con l'impossibilità a pubblicare le sue opere e con l'esilio in Francia, a partire dal 1981. Le sue poesie sono state pubblicate nella Repubblica Ceca solo recentemente, nel 1991.

Nello stesso anno ha ricevuto il premio dello Stato come traduttore, dalle mani del ministro della Cultura Pavel Dostál. Jan Vladislav si scusa con me per il suo italiano, non parla la nostra lingua da almeno cinque anni. Naturalmente il suo italiano è invece perfetto, condito da un leggero accento francese, frutto del suo esilio di venti anni, a Sèvres, in Francia. Ha tradotto, oltre a Campana, Dante, Montale, Ungaretti, Svevo, Pirandello: il suo italiano è fluido e musicale.

 

 

 

 Dino Campana

 

A Quimera

 

Trad. de Gleiton Lentz

 

Florianópolis/Desterro: Edições Nephelibata, 2007, pp. 29-31

 

Plaquette

 


 

A Quimera

 

 

 

Francesca Yvonne Caroutch

 

 

La Chimère

 

( Traduction de Francesca Yvonne Caroutch)

 
 
Je ne sais si entre les rochers ton pale
Visage m'apparut, ou le sourire
Des lointains inconnus
Tu surgis, front d'ivoire penché
Eblouissante o jeune
Soeur de la Joconde
Ou des printemps

 


 

La prima traduzione in francese dei Canti Orfici

di Paolo Pianigiani

 

 

Tutto cominciò nella redazione del sito dedicato a Campana. Stavamo mettendo a punto le traduzioni francesi, a cominciare dalla prima, edita nel 1977, quando ci arriva, immancabile e benedetta, la solita email del lunedì mattina presto, da parte di Gabriel Cacho Millet. E’ indirizzata a me: Paolo, vedi un po’ se trovi qualcosa, questa traduzione in francese non l’ho mai vista in giro… Il ritaglio che ti allego mi è stato mandato tanti anni fa. Fanne buon uso!