VIRGINIA TANGO PIATTI
“AGAR”
LA GIOIA NEI PRIMI PASSI
ALMANACCO DELLA DONNA ITALIANA
BEMPORAD, FIRENZE 1926
L’articolo è tratto dal libro inedito “L’educazione della gioia”, elaborazione a sua volta di molti articoli pubblicati il 1912 nella sua rubrica “Vita sociale” intitolata L’educazione della Gioia, nel giornale “Il Buon Consigliere”. Precoce era per Agar l’interesse all’educazione infantile, in una generale considerazione del bambino: nulla nella società e dipendente in toto dai genitori.
Enrico Consolini e Sebastiano Vasssalli a Marrradi
Signor Campana, torni in manicomio
di Sebastiano Vassalli
dal Corriere della sera, 27 Marzo 1985
Ero stato una prima volta a Marradi, «cantante e fischiante paesetto toscano» patria di Dino Campana, nel settembre del 1983. Non ricordo più da che parte ci arrivassi. Avevo girovagato a lungo per l'Appennino, cercando i luoghi e le atmosfere dei «Canti Orfici» e degli ultimi scritti del poeta: ero passato dal Barco e, da Casetta di Tiara, dov'era iniziata la grande storia d'amore di Dino Campana con Sibilla Aleramo nell'estate del 1916.
CAMPANA, IL GUERRIERO ERRANTE
Un poeta visionario, la “Linea ligure”, i “Canti orfici” e la morte in manicomio. Arriva in libreria il Meridiano
di Jacopo Parodi
da:
Il Foglio Quotidiano
Un pomeriggio d’autunno del 1971, nel suo genovese antico e pettegolo Clelia Sbarbaro rammentava di quando il fratello Camillo, tra i grandi poeti del Novecento italiano, il maggiore della “Linea ligure” insieme a Montale, le aveva portato in casa un poeta scalcinato e vagabondo: “Aveva più pidocchi che capelli”.
Introduzione al Taccuinetto faentino
di Enrico Falqui
Vallecchi, 1960
Un nuovo, inaspettato e forse ultimo capitolo si aggiunge alla disgraziata e avventurosa storia del testo dei Canti orfici di Dino Campana, con la pubblicazione del Taccuinetto faentino, giusta la scrupolosa trascrizione operatane da Domenico De Robertis, venendo a capo di difficoltà non comuni, senza lasciare all'acume il sopravvento sulla cautela e sulla discrezione.
E siccome il diminutivo del titolo ha in sé qualcosa di vezzeggiativo che mal s'accorda con l'indole dell'Autore, va subito chiarito che, se si è ritenuto di dover intitolare Taccuinetto faentino le ottanta paginette del taccuino inedito rimessoci dal fratello del Poeta e recante il timbro di una cartoleria di Faenza, è stato, oltre che per evitare cacofonia, anche perchè non si confondessero con quelle del Taccuino, fatto conoscere dal Matacotta nel '49 ma costituito unicamente dalla riunione di un gruppetto di stralci e di appunti ricavati da documenti sparsi, appartenenti all'Aleramo.
Dino Campana e la battaglia
di Mukden
Il Poeta guarda un filmato in una festa d’estate
Ricerca di Claudio Mercatali
La battaglia di Mukden venne combattuta tra il 21 febbraio e l'11 marzo 1905 in Manciuria (oggi è una provincia cinese) durante la guerra Russo Giapponese del 1904 – 1905. Il generale giapponese Oyama Iwao assalì la linea di difesa russa approntata dal generale Aleksej Kuropatkin e obbligò i Russi ad abbandonare tutta la Manciuria meridionale. Fu uno scontro sanguinoso nel quale morirono 90.000 russi e 50.000 giapponesi.
Virginia e il figlio Rori nel 1918
VIRGINIA TANGO PIATTI “AGAR”
DAL DIARIO DI UN'INFERMIERA: PUBBLICAZIONE INTEGRALE DEL LIBRO
di Gigliola Tallone
Zia Virginia ed io non ancora adolescente, ad Alpignano: piccolina, agghindata come solo le parigine sanno fare a una certa età. Sedute al tavolone di pietra sotto la pergola d’uva, ascoltavo le sue storie di bambini coraggiosi, raccontate con la bella voce chiara mentre i suoi occhi penetranti mi osservavano, come volesse indicarmi la via.
A quel ricordo devo la passione con cui l’ho riportata tra noi, impedendo che l’oscurantismo della censura la relegasse per sempre nel limbo.
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