Bianca Lusena in Famiglia
Dopo l'incontro con Dino Campana, nel Giugno del 1916, non sappiamo cosa facesse la crocerossina Bianca Lusena, probabilmente tornò subito al fronte, dove era impegnata negli ospedali che assistevano i feriti che arrivavano continuamente dalla prima linea.
Trascorso più di un anno, la troviamo di nuovo ad Antignano, non sappiamo se ospite dell'amica Donnabianca, la pittrice Bianca Minucci, presso la quale conobbe Dino. Da qui scrive questa lettera che pubblichiamo, nella puntuale trascrizione di Andreina Mancini.
La lettera si trova sul sito di documenti della Prima Guerra Mondiale ed è indirizzata a Emilia Anselmi Malatesta, segretaria di S.A.R. la Duchessa d'Aosta. Si lamenta di rimproveri a suo vedere ingiusti che aveva ricevuto da un superiore e chiede di essere immediatamente rimandata in servizio al Fronte.
Paolo Pianigiani
"Intimità" di Bianca Fabroni Minucci.
Ritratto a olio di Bianca Lusena
Foto di Alena Fialová
Bianca
di Paolo Pianigiani
Mai mi sarei aspettato di ritrovarmela fra le mani, appena fuori dal giornale dove l'aveva rinvolta Eleonora Chiarugi, nipote di Bianca. Empolese come me, anche se trasferita a Volterra da anni. Gabriel, seguendo strade sue, aveva scovato il ritratto eseguito da Donnabianca, nome d'arte di Bianca Fabroni Minucci, proprietaria della villa sul mare, ad Antignano, dove si incontrarono la Crocerossina e il poeta di Marradi.
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«Signor Campana mi permetta di presentarmi»
Biografia di Carlo Pariani medico psichiatra
di Roberto Maini
Da Copyright, 1991-1996
E’ un lunedì mattina, di una tipica giornata di novembre, con un cielo coperto che minaccia pioggia, cosa che succederà di lì a poco e per tutto il giorno seguente tanto da far temere lo straripamento dell’Arno, quando un bell’uomo di cinquant’anni, con gli occhi celesti della madre sale per la collina alla sinistra del torrente Vingone per entrare a Castel Pulci.
Il suo camminare è pensoso, leggermente curvo.
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