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Giaconi Tebaide copia

 

Tebaide di Luisa Giaconi. Tradizione del testo

di Susanna Sitzia

da: «Oblio. Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Ottonovecentesca»

Periodico trimestrale on-line diretto da Nicola Merola

A. IV, n. 14-15, Autunno 2014, pp. 64-78

 

 Luisa Giaconi è autrice di un libro poetico intitolato Tebaide. Poesie. Questo saggio indaga la tradizione del testo.

Editio princeps

Tebaide. Poesie di Luisa Giaconi è un libro postumo. Giaconi morì di tubercolosi all’età di trentotto anni il 18 luglio 1908, cinque mesi prima che il libro fosse finito di stampare a Bologna il 15 dicembre 1908. Il libro è postumo, ma la sua costruzione si deve a Giaconi. È noto che la poetessa operò una severa selezione delle sue poesie; prescelse soltanto diciotto poesie e personalmente ne stabilì la sequenza. L’edizione 1909 di Tebaide è non solo editio princeps ma anche quella originale, l’unica curata e approvata dall’autrice: Luisa Giaconi, Tebaide. Poesie, con un epilogo di G. S. Gargàno, Bologna, Nicola Zanichelli, 1909, finito di stampare il dì 15 dicembre 1908 nella tipografia di Paolo Neri in Bologna (da qui T1909). 

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carlo20bo

 
 

La notte di Dino Campana

di Carlo Bo

 

Pubblicato su "Resine",

numero doppio n. 58-59,

Marco Sabatelli Editore, Savona, 1994

 

Dagli Atti del Convegno di studi svoltosi a Genova e a La Spezia dal 11 al 13 Giugno 1992.
 
C'è nella storia della poesia italiana del Novecento un caso che prima ha stupito e disorientato e poi generato una serie di equivoci: è il caso di Dino Campana. I motivi maggiori di questo difficile approccio vanno ricercati soprattutto nella leggenda che fin da principio ha accompagnato l'opera di questo poeta. Campana era per natura un irregolare, uno che difficilmente trovava una sua vera identificazione e che nella vita quotidiana non riuscì mai a prospettarsi una sistemazione appena soddisfacente. All'origine c'è la malattia che ha avvelenato la sua esistenza, una malattia che era già della sua famiglia e che allora aveva un solo nome, la follia.
 
Nato in una famiglia della piccola borghesia, a Marradi, il 20 agosto 1885, Campana neppure nella stagione degli studi riuscì a trovare un ordine interiore. Arrivato all'università dopo aver conosciuto il collegio a Faenza, Cam­pana si iscrive alla facoltà di chimica ma non porterà mai a termine la sua carriera. In realtà il suo unico punto di riferimento era la poesia e alla passione poetica ha poi dedicato e sacrificato la tormentata serie delle sue giornate, tra disperazione ed esaltazione.

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Carriera scolastica di Dino Campana

 

di Stefano Drei

 

(aggiornamento Agosto 2022)

 

 

  • 1891-92: Prima elementare a Marradi

  • 1892-93: Seconda elementare a Marradi

  • 1893-94: Terza elementare a Marradi

  • C'è la foto di classe: 10 giugno 1894 col maestro Torquato.

  • 1894-95: Quarta elementare a Marradi

  • Campana premiato per il profitto in quarta elementare.

  • 1895-96: Quinta elementare a Marradi (?)

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La Stampa

12 Agosto 1988

 

TORINO — Sulla pagella c'è scritto 6 e 6 in lettere italiane, 6, 7e 6 in lettere latine, 6 e 7 in lingua greca, 4 in storia e geografia, 7 in filosofia, 6 in matematica, 4 in storia naturale. L'alunno deve riparare nella sessione autunnale. E nella sessione autunnale, con un 7 e un 6 in luogo dei due 4, passerà.

L'alunno, rubricato con il numero 11 di protocollo, è “Campana Dino di Giovanni, nato a Marradi il 30 agosto 1885”. Il liceo è il D'Azeglio di Torino, nel 1903. Assai prima di Pavese e di Mila, di Babbio e Giulio Einaudi. di Natalia Girtzburg e Primo Levi, la scuola di via Panni ha avuto fra I tuoi allievi l'autore dei Canti orfici, ma nessuno, all'interno del D'Azelio, lo sapeva.

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I manoscritti del poeta pazzo Dino Campana

 

di Maria Cristina Brunati

 

Ringrazio la dott.ssa Brunati per avermi permesso di pubblicare il suo articolo. (p.p.)

 

 

 

 
 
 

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Athos Gastone Banti: la storia di un giornalista spadaccino

 

di Paolo Pianigiani


                             

Athos Gastone Banti - foto anni '50 
 
 Athos Gastone Banti, a destra nella foto


Athos Gastone Banti nacque a Livorno il 24 febbraio del 1881 e dopo qualche anno di liceo interruppe gli studi per andare a lavorare alle Poste, allora Regie. Si fece cacciare quasi subito, per una non meglio precisata “ragazzata” e subito si dette al giornalismo, scalando tutti i gradini della professione, facendo il correttore di bozze per il Caffaro di Genova e  diventando redattore unico della Provincia di Arezzo. Già qui manifestò un aspetto tipico del suo carattere battagliero, la sua collaborazione a questa pubblicazione si concluse con un duello.

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  1. Athos Gastone Banti: prefazione al Codice Gelli
  2. Maria Novaro: un contributo da Oneglia
  3. Jacopo Panerai: Il Campana “goliardico” di Federico Ravagli
  4. Stefano Lanuzza: Dino Campana e la funzione dell'Anomalo

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