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tramonti

 

Ma è Campana o non è Campana

 

intervista a Stefano Drei

Pubblicato: 13 Ottobre 2008
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Intervista a Stefano Drei, a proposito dell’articolo comparso sul portale del Liceo Torricelli, che mette in dubbio, anzi, smentisce, l’identificazione con Dino Campana di uno studente presente della celeberrima foto, ritenuta da tutti autentico ritratto del poeta a quindici anni.

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Enrico Gurioli, “Barche Amorrate”, ed. Pendragon

  

 

Dal libro di Enrico Gurioli, “Barche Amorrate”, ed. Pendragon, ecco un bel brano dedicato a Giuseppe Vannicola.

 

La redazione ringrazia l’amico Enrico per averci permesso la pubblicazione.

 

 

Dino Campana restava un essere misterioso, oscuro e inquietante anche se la sua momentanea fama era arrivata fra quei tavoli dei caffè fiorentini, diventati  sempre meno ostili,  dove non c’era più Giuseppe Vannicola avendo egli  scelto di terminare la sua esistenza terrena a Capri, l’isola in cui i nomi più illustri della letteratura, della storia, della musica, dell’arte del suo tempo andavano per trascorrere l’inverno.[1]  Capri era di moda; diventata non solo per gli stranieri una moderna Babilonia mediterranea: tutto vi era permesso, comportamenti licenziosi, sfrenate passioni etero e omosessuali, orge che facevano rivivere i tempi dell’ imperatore Tiberio, il quale vi aveva costruito una sontuosa residenza che, secondo la tradizione, era teatro di dissolutezze. Vannicola affermava spesso “Bisogna vivere più di una vita! Spingere fino alla passione la curiosità di tutte le emozioni, moltiplicare ed esagerare se stesso e il mondo. Non più essere o non essere, ma essere e non essere, cioè essere e parere, vivere la propria vita e la propria leggenda”. A Capri cercava forse di respirare anche il clima della nobiltà russa  condannata all’esilio dai soviet  dei primi fermenti rivoluzionari cominciati nel 1905. Nino era stata l’ultima trasgressiva compagna del dandy Vannicola, il vero maudit della scapigliatura fiorentina iniziato ai piaceri del fumo, dell’alcol, dell’assenzio, nei raffinati ambienti culturali parigini. Dopo una crisi mistica smaltita nell’Abbazia di Montecassino con la convinzione di prendere i voti, il richiamo di un mondo fatto di sigarette al mentolo, incerti rapporti sessuali e procaci donne fece tornare Giuseppe Vannicola nel vizio e nel disordine della vita pagana, minando ulteriormente la salute di un organismo debole, infettato dalla sifilide e da una artrite deformante.

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Giuseppe Matulli 

 

 


Botta e risposta: Le memorie di Campana


dal Corriere della Sera, 3 agosto 1997

 

 

 

Giuseppe Matulli, Sindaco di Marradi :

La memoria di Campana

Per l'ennesima volta, dopo 12 anni, è ripubblicato, sul Corriere del 30 luglio, il disprezzo di un grande scrittore per Marradi che, contrariamente a quanto pensa Vassalli, onora con grande dignità la memoria di Campana.

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sebastiano vassalli bianco nero 

Sebastiano Vassali


 

La rilettura di Sebastiano Vassalli, che ha curato gli scritti del poeta. E attacca i critici

«Falsità sulla follia inventate dalla famiglia e dallo psichiatra»

 

Dal Corriere della Sera, 15 settembre 2005

 

 

Chi ha paura di Dino Campana? A temere il poeta di Marradi sono ancora in molti secondo Sebastiano Vassalli che di Campana si occupa dalla fine degli anni Sessanta, quando cominciò a raccogliere documenti e a studiare carte in un lavoro culminato nel 1984 con il romanzo-biografia La notte della cometa. Da allora «restituire Campana alla sua vita» è stato per il romanziere una sorta di pensiero fisso che adesso si concretizza in un volume che raccoglie i Canti Orfici, le Poesie sparse, il Canto proletario-italo-francese, le lettere dal 1910 al 1931.

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Giorgio Calcagno

Giorgio Calcagno

 

 

cover La Stampa Bulgarelli

 

da

La Stampa del 20 Maggio 1996

  

Nuovi documenti militari svelano un segreto nella vita in caserma del grande poeta Caporale Campana,

la patria non ti vuole. Fu bocciato all'esame di sergente perché omosessuale

  

C’è un mistero, nella vita di di Dino Campana, che nessuno fino a ieri aveva saputo risolvere. Come mai il poeta di Marradi, ribelle nella vita prima ancora che nell'opera, abbia sentito il bisogno di iscriversi, diciannovenne, all'Accademia militare di Modena. Anche Sebastiano Vassalli deve essere rimasto colpito da questa anomalia, tanto da dedicare ai rapporti fra Campana e l'Accademia cinque capitoletti del suo suggestivo romanzo biografico La notte delia cometa. Rapporti difficili, diventati rapidamente conflittuali e conclusi otto mesi dopo, nell'agosto 1904, con l'uscita del giovane da quelle mura, non fatte per lui.

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  1. Gabriel Cacho Millet: E' morto il primo traduttore di Campana
  2. Gli Affondi e gli Studi, i Plausi e le Botte
  3. Dalla chiesina di sasso... il ricordo di Dino
  4. Dino Campana, via Zamboni 52, Bologna

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