Piero Santi e Gabrio Ciampalini alla "Beppa", Firenze 1970
Ricordo di Campana
di Piero Santi
da: La Nazione (Firenze), 31 maggio 1939, p. 3
Piero Santi è nato a Volterra nel 1912 ed è scomparso nella sua Firenze nel 1990.
Ho conosciuto in anni lontani Piero Santi, straordinario intellettuale fiorentino, autore di libri come: "Due di loro", "Amici per le vie" e "Il sapore della menta". Nella casa studio, all'Erta Canina, sulle colline sopra Firenze, in mezzo a librerie senza fine, spiccava un quadretto con la riproduzione a stampa di una strana poesia. Era Piazza Sarzano di Dino Campana. "Un poeta nostro che devi leggere", mi disse Piero. Per me quello è stato l'inizio del grande incontro con Dino.
Non mi ha sorpreso quindi il sapere che nel 1939 Santi scrisse questo ricordo su Dino Campana, attualissimo ancora oggi, ricco di musica e di colori, di fremiti e di poesia.
(paolo pianigiani)
Adriano Seroni
I «Canti Orfici» nella ristampa del ventesimo
di Adriano Seroni
da: L’Approdo, Note e rassegne: L’indicatore librario
Aprile /Giugno 1952
«Dino Campana nacque il 20 agosto 1885 in Marradi... All'età di quindici anni colpito da confusione di spirito, commise in seguito ogni sorta di errori ciascuno dei quali egli dovette scontare con grandi sofferenze. Conservò l'onore, benchè ormai esso non gli servisse più a nulla e, come a testimonio di se medesimo, in vari intenalh della sua vita errante scrisse questo libro. Le ultime notizie di IM si hanno dalle montagne della Romagna toscana».
Lettere di Dino Campana all’amata poetessa
Pubblicate a quarantanni di distanza. Arte, vita e desolazione
di Giorgio Zampa
dal Corriere dell’informazione, 27-28 giugno 1958
Nel luglio del 1916 Dino Campana è a Rifredo di Mugello. Qualche dozzina di persone sa, in Italia, che Campana è autore di un libro di versi; solo alcuni che è un autentico poeta. Per i più, per i compaesani, i compagni d'università bolognesi, per gli stessi familiari, è un malato, soggetto ad attacchi di demenza precoce, inadatto a qualsiasi lavoro, incapace di rimanere a lungo in un posto: une épave, dicono i letterati fiorentini, un cliente di asili notturni, di guardine, di ospedali.
Campana e il «partito dei marradesi»
di Renato Martinoni
Professore emerito di Letteratura italiana
School of Humanities and Social Sciences
University of St. Gallen
da:
Cultura e mito in Dino Campana
Il «Corriere della Sera» di lunedì 9 agosto [2004] ha messo in vendita, nell’ambito della serie dedicata alla «Grande Poesia», i Canti Orfici di Dino Campana1. Il libro reca una prefazione di Sebastiano Vassalli seguita da una Nota bio-bibliografica (firmata «G.V.») che mi tira in ballo e che richiede almeno una breve precisazione. Insistendo su una «verità complessiva che ancora stenta a essere accettata», cioè sull’incapacità, o la non volontà, della critica di togliere il grande e sfortunato poeta di Marradi dalle «falsità» e dai «travisamenti» costruitigli intorno, l’autore della Nota ricorda come, dopo l’uscita del romanzo di Vassalli, La notte della cometa, sono finalmente saltati fuori da un misterioso e fin lì renitente «Nulla» decine di documenti che però, ahimè, leggo, invece di sottrarre il povero Campana dall’inferno delle maldicenze, delle dicerie, delle manipolazioni e delle menzogne, «dovevano riseppellire la verità sotto un polverone di minuzie».
Ancora su Dino Campana
Renato Martinoni (San Gallo, Svizzera)
La risposta a Vassalli
Leggo sul “Corriere della Sera” del 15 settembre che quella dei “Canti Orfici” che ho curato per Einaudi, adeguandosi alla “vulgata comune” (che conosco) e alle trame del “partito dei marradesi” (che non conosco), è una “raccolta di tutti i luoghi comuni”.
Da un “Giornale dei Poeti” apprendo inoltre che la mia è l’“ennesima ristampa” delle poesie di Dino Campana.
Evocazione di Dino Campana
di Primo Conti
Dattiloscritto senza titolo su due carte scritte sul recto, la data approssimativa della sua redazione potrebbe essere fissata intorno al 1931 quando Conti si ammalò di nervi al suo ritorno da Viareggio.
Questo libro me lo ha ordinato il dottore. È un dottore giovane, portato verso la magia da un temperamento precocemente maturato al contatto dei più compassionevoli fenomeni umani. Sardo di nascita e fiorentino ďelezione, il dott.1 si è trovato a soddisfare in silenzlo la sua innata passione poetica leggendo le Miricae nel giardino di S. Salvi dove, appena laureato alienísta, gli era stato affidato il posto di assistente del reparto agitati.
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