Alberto Tallone nella Maison Rustique, primi anni ‘30, (foto Editore Tallone)
Alberto Tallone (Madino)
Bergamo 12 febbraio 1898 - Alpignano 25 marzo 1968
di Gigliola Tallone
(2005-2022)
https://www.archiviotallone.com/
Ringrazio la mia amica Gigliola per avermi permesso la pubblicazione, qui sul sito di Dino Campana, del suo ricordo dello "zio Madino".
(paolo pianigiani)
Nella storia della stampa, rivoluzionaria messaggera del sapere, due geniali stampatori-editori, l’innovatore Aldo Manuzio e successivamente Giambattista Bodoni, scoprirono l’intrinseca bellezza assoluta dei caratteri, la qualità degli inchiostri, il supporto cartaceo ricercato.
La Villa di Castelpulci nel Medioevo
di Leonardo Colicigno Tarquini
dal sito: Isolotto Legnaia Firenze
Il "primo atto", tra storia e leggenda, della plurisecolare storia di uno dei più importanti beni monumentali di Scandicci: dagli affreschi di Grifo di Tancredi nella Cappella di San Jacopo all'impresa di Colombo.
Dedica dei Canti Orfici a D'Annunzio
Un libro mai aperto
di Paolo Pianigiani
Nel breve soggiorno a Marina di Pisa, Sibilla convinse Dino a inviare i Canti Orfici a D'Annunzio...
... e la copia fu ritrovata a Venezia, assolutamente intonsa e mai aperta... i rapporti fra il "Vate grammofono" e Dino Campana furono, come dovevano essere, nulli. Sibilla, come faceva sempre con i sui "protetti" la prima cosa che faceva chiedeva supporto e partecipazione al Divino Gabriele. Che, oltre a chiamarla in qualche dedica "sirocchia" sembra che poco o nulla abbia mai fatto per lei...
Teresa Tallone, foto Zani, Fondazione Gramsci, Roma
TERESA TALLONE
(Monza 28.2.1893 - Milano 27.2.1933)
di
Gigliola Tallone
2011-2022
Ringrazio la mia amica Gigliola per aver rivisitato, ampliato e averne permesso la pubblicazione, con l’aggiunta di nuove fotografie inedite,
il testo già pubblicato su www.archiviotallone.it
(paolo pianigiani)
"Dino Campana. La vertigine della poesia" fa parte di “Lezioni di Poesia”, un ciclo di incontri a cadenza mensile che per tutto il 2022 intende proporre analisi e riflessioni sui grandi protagonisti della poesia italiana e internazionale del ‘900.
Lezione di Gianni Turchetta, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano e critico letterario, ha pubblicato numerosi saggi sulla letteratura italiana dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri.
Da sinistra Cesarino Tallone in braccio alla governante, Guido (in piedi), Ermanno, il padre Cesare,
Madino, Teresa e Milini, in piedi la madre Eleonora.
Novara, in procinto di partire per l’Isola di San Giulio. Primi ‘900.
Cesare Augusto Tallone
UNA VITA PER IL BEL SUONO ITALIANO
Gigliola Tallone,
giugno 2014 - novembre 2022
Tutte le foto sono dall’Archivo Tallone, eccetto le menzionte con diversa provenienza
Ringrazio la mia amica Gigliola per aver rivisitato, ampliato e averne permesso la pubblicazione con l’aggiunta di nuove fotografie inedite,
il testo del 2014 dedicato a Cesare Augusto Tallone, pubblicato sul sito www.archiviotallone.it
(paolo pianigiani)
Cesarino, di indole riflessiva tra i fratelli, ottimo studente, volontà ferrea, nel periodo di studio presso i Salesiani (collegio vescovile di Miasino, poi seminario all’isola di San Giulio per le ginnasiali), cede all’attrazione mistica, tanto da desiderare di votarsi alle Missioni. Il 1908 la madre decide di ritirarlo dal seminario e di iscriverlo coi fratelli Ermanno (Chico) e Alberto (Madino) nel più laico collegio di Chivasso, ma la componente mistica rimarrà ben radicata in Cesarino e sarà sostanza spirituale nella sua futura immersione nel suono e nell’armonia. Il 1910 è iscritto al liceo Beccaria di Milano, dove si diploma con encomio.
Ardengo Soffici, Autoritratto. Galleria degli Uffizi, Firenze
Dino Campana a Firenze
di Ardengo Soffici
da
Ricordi di vita artistica e letteraria
Vallecchi, Firenze 1931
Un mattino d'inverno del 1913, io e Papini andavamo alla tipografia Vallecchi in via Nazionale, dove si stampava Lacerba, per dare un'ultima occhiata alla composizione e all'impaginazione - non sempre agevole - della rivista. Prima ancora che fossimo entrati nello sgabuzzino a vetri che faceva da sala di redazione per noi e insieme da ufficio direttoriale dell'amico editore, questi ci venne incontro sin sulla porta e c'indicò un individuo seduto sur un canapè nero di tela cerata, nel corridoio, il quale - ci disse - era poc'anzi venuto e desiderava di parlarci.
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