Iris Llorca
Una analisi sulla traduzione in lingua francese di una poesia di Dino: L'invetriata
di Iris Llorca
UNIVERSITE PARIS 3, SORBONNE NOUVELLE
Traduzione dall'originale in francese di Andreina Mancini
La ripetizione nell'unica raccolta di Campana presenta due diversi aspetti fondamentali che sono interessanti da studiare sotto la lente della traduzione e che rivelano il linguaggio poetico del nostro poeta.
Giuseppe de Robertis
Giuseppe De Robertis su "LA VOCE", nella rubrica "Consigli del libraio", in un primo momento scrisse dei "CANTI ORFICI" così e non più che così: "notevole, ne riparleremo". In un secondo tempo, e cioè il 30 Dicembre 1914, apparve, sempre su "LA VOCE" un articolo di Giuseppe De Robertis.
Un po' di Poesia
Consigli benevoli
di Ardengo Soffici (A.S.)
Da: La Voce del 25 febbraio 1909
Di Luisa Giaconi, buon’anima, la quale come scrittrice non valeva proprio nulla, non avremmo, di certo, fatto parola, mai, se il Marzocco non ci venisse assordando – chi sa perchè – da più mesi con le sue fanfare laudative e non volesse farci ingollare per forza, l’opera di lei come gran cosa.
Da:
DINO CAMPANA, Lettere di un povero diavolo: Carteggio (1903-1931)
A cura di Gabriel Cacho Millet
Polistampa Editore, Firenze 2011
CAMPANA A NOVARO
Lastra a Signa, [Lastra a Signa, aprile 1916]
Egregio Novaro,
questa poesia mi sembra memorabile.1 È scritta molti anni fa da una donna di2 Firenze (morta).3 A parte qualche noiosità femminile di melopea e qualche scintillamento di braccialetto (all’odalisca) apre un po’ la gretta e taccagna arte italiana.4 La strofa liberata dalla multiforme5 catena, con due6 o tre assonanze elementari ritenta7 un più puro amore delle luci8 e delle forme.9
DINO CAMPANA
ORA
di Gianni Turchetta
Nell'ormai tradizionale polverio di celebrazioni, di rituali congressuali ed editoriali suscitati da scadenze cronologiche esemplari, sicuramente il centenario della nascita di Dino Campana (nato il 20 agosto del 1885) ha avuto un'eco particolarmente diffusa, probabilmente inferiore soltanto alle commemorazione del bicentenario manzoniano e a quelle per il decennale della morte di Pasolini, e certo di gran lunga superiore a quella suscitata dal 150° anniversario della nascita di un personaggio quale Giosuè Carducci, che di Campana fu odiosamato maestro d'arte, e che di lui ha tanto più provata fama (è tanto più famigerato?) e tanto più sicura canonizzazione storiografica.
Pagina 1 di 66