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 Mario Luzi

 

ELZEVIRO

 

Torna «Il piu lungo giorno»

 

Campana, il mistero del manoscritto scomparso

 

di Mario Luzi

 

da iI Corriere della Sera, giovedì, 3 ottobre, 2002

 

 

Sono facili a nascere i miti, le leggende e le superstizioni, facili anche a radicarsi e difficili a morire. Lo sono in ogni tempo e in ogni ambiente: lo sono tanto piu dove non ci si aspetterebbe di scoprirli, tra persone illuminate dall'arte e dalla cultura, se non fossero il calore dell'immaginazione e Ia faziosità delle passioni che sconvolgono spesso Ia loro ragione.

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luzi
Mario Luzi

 

Mario Luzi: Un eccezionale ritrovamento fra le carte di Soffici

Il quaderno di Dino Campana

 

 

Dal Corriere della Sera del 17-VI-1971

 

La sparizione del quaderno manoscritto delle poesie di Dino Campana fa parte ormai della leggenda artistica novecentesca, ne è anzi uno degli episodi più coloriti e, dato il personaggio della vittima, perfino più drammatici. Non mancarono insinuazioni sul conto di Papini e Soffici, consegnatari dell'inedito; non mancarono da parte del poeta propositi, pare, di vendetta sanguinaria, d'altronde sbolliti ben presto se è vero che poco dopo pubblicò una poesia ispirata da un quadro di Soffici e ancora a Soffici si rivolse, qualche anno più tardi, in un momento di disperazione.

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Dino Campana nel ricordo di Viola Papini


dal libro "La bambina guardava"

ricerca di Claudio Mercatali

 

 

Viola Papini, figlia di Giovanni, il noto critico letterario, sposò Stanislao Paszkowski, della famiglia proprietaria del famoso bar di Firenze, cenacolo di artisti e poeti nel primo Novecento.

Da piccola era abituata al gran via vai di scrittori, giornalisti e critici d'arte che frequentavano il bar e la casa di suo babbo, in via Colletta, vicino a via Bolognese, a Firenze. I suoi ricordi rimasero chiari e precisi, come spesso quelli impressi nella memoria infantile e così nel 1956 scrisse il libro La bambina guardava, edito da Mondadori. Che cosa rammenta Viola di Dino Campana?

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 Giuseppe Ungaretti con Mario Petrucciani

 

 

 

Figure di Campana

 

Ricordo del “Poeta visivo”

 

di Mario Petrucciani

 

da La Fiera Letteraria, 10 Giugno 1951

 

 

Forse dall'aver individuato l'irrazionalismo come primogenio suscitatore degl'incontrl campaniani con Carducci, nell'uso dell’aggettivo, il De Robertis fu tratto ad accentuare nelle prime prose del poeta di Marradi Ia manifestazione delle sue « potenti qualità dl visivo », originariamente ancora disperse, ma più tardi assunte in funzionali equilibri ed purificate nella sospesa armonia di Piazza Sarzano.

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Testimonianza a Campana

di Raffaello Franchi

da 

 

Campo di Marte, 15 agosto 1938

 

 

Dino Campana e stato uno dei più forti amori letterarii della mia adolescenza; forse il più forte, considerando che ebbi la ventura di conoscere assai davvicino questo singolarissimo uomo e fortissimo poeta le cui stranezze, liricamente logiche ma cosi dissonanti dal mondo dei borghesi puri e da quello che con profondo rispetto della sua tragica pazzia chiamerei dei pazzi domestici, estensori di paradossi a buon mercato e di arditismi poetici a rime e immagini obbligate, hanno già fatto correre troppo inchiostro perchè io ritocchi al ritratto della sua figura mitologica e faunesca.

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RELAZIONE DEL CONCORSO

di Giovanni Boine

da Plausi e Botte, Guanda Editore, 1939

 

 

87) A. d. 1916 addì 5 di luglio il Sig. Raffaello Franchi (Piazza Pitti 10, Firenze) che ci aveva in precedenza graziosamente spedito un Ruscellante il quale non ci parve ruscellasse di troppo ruscellamento, e piuttosto incespicasse per ostici intrichi e aridità di garbugliato incespicamento, onde più onestamente chiamar si potesse, diremmo, l'incespicante tuttochè qua e colà qualche liscia liquidità vi scorresse e tenui e radi specchi di poetica liquefazione incerti ai limpidi cieli riflettessero torturato viso di macrostitico poeta, faceaci pervenire regolare offerta di collaborazione negli infrascritti termini compilata:

 

« Mi riterrei onorato di collaborare alla vostra Riviera, la quale seguo da tempo e mi piace. Primo saggio vi mando codesto frammento. Potete intanto veder la mia collaborazione alla Diana, l'Alba, Pickwick, La Forca, Il Fuoco, L'eco della coltura, l'Iniziativa ecc. ecc.).

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Letteratura

 

I custodi interessati della follia di Dino Campana ed Ezra Pound

 

di Pierpaolo Pasolini

 

da Il Tempo del 16 Dicembre 1973

 

 

Perché di un poeta come Dino Campana si è impadronita la destra letteraria? Intendo alludere, per esempio — sulla scorta di una recente riedizione popolare di tutta l'opera di Campana — a Enrico Falqui, curatore,  peraltro diligente e nitido, dell'insieme, a Mario Luzi, prefatore del volume e di una sua sezione interna (il carteggio tra Campana e l'Aleramo), a Silvio Ramat e a Domenico De Robertis, chiosatori dei testi.

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  1. Boine: Il Peccato
  2. Emilio Cecchi sulla Tribuna: C. LINATI, D.CAMPANA
  3. Alfredo Gargiulo su Dino Campana
  4. La mostra ebbe uno straordinario visitatore orfico: Dino Campana

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