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La morte a Roma di Sibilla Aleramo scrittrice, e donna di grandi passioni

 

di Nicola Adelfi

 

La Stampa, 14 gennaio 1960

 

CREDETTE DI POTER FARE DELLA VITA UNO SPECCHIO DELL'ARTE

 

 

Lottò contro le convenzioni, cercò di superare i vincoli della morale, fece sempre dono di se stessa con libertà e lealtà - Con Giovanni Cena andò per le desolate campagne romane a tentare un'opera di redenzione: i singolari amanti gettarono tra quelle povere popolazioni germi di speranza - La tempestosa relazione con il poeta pazzo Dino Campana  -I suoi scritti le diedero vasta fama: a Parigi, D'Annunzio e Rodin si contendevano l'onore di ospitarla. Nonostante l'esistenza romanzesca e travagliata aveva conservato un candido aspetto di soave innocenza

 

(Nostro servizio particolare)

 

Roma, 13 gennaio.

Sotto la data 20 settembre 1942 Sibilla Aleramo scriveva nel suo Diario: «Mi guardo attorno, la povertà che di solito non curo mi sembra improvvisamente vergognosa, così irrimediabile, che mi accompagnerà ormai fino all'ultimo giorno. Polvere, tarli». E nove giorni dopo: «Questa notte alle quattro mi sono destata, la pioggia cadeva a grosse gocce sul cuscino accanto alla mia chioma. Mi sono alzata, ho tratto il giaciglio nel mezzo della stanza, mi sono ricoricata». E un po' più, innanzi: «Oggi ho fatto cosa per me assolutamente nuova in tanti anni che vivo: ho lavato il pavimento... Ho deciso di compiere da sola la pulizia della soffitta, non volendo che Franco, quando arriverà, la trovi così fasciata di polvere».

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Roberto Bracco

 

 

Una lettera inedita di Roberto Bracco a Virginia Tango Piatti (Agar)

 

 

di Gigliola Tallone  

da: Archivio Tallone, Milano, febbraio 2011

 

 

Nel libro dedicato a mia prozia Virginia Tango Piatti “Agar”, parlo largamente della fraterna amicizia di Bracco e Agar, lontani parenti ma fratelli in anima. Chi sará interessato potrá trovare nel testo questa magnifica storia d’affetti, tratta dallo studio del carteggio Bracco-Agar di 20 lettere e cartoline ricopiate dalla polizia politica e conservate presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, (che mi ha onorato consigliando il mio libro alla lettura) e le 8 lettere e cartoline autografe di Bracco conservate presso l’Archivio Tallone. Ad esse, dopo il libro, si aggiungono cinque lettere e due cartoline.

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Virginia con la figlia Rosabianca e nipotini Poggi, Sanremo 1908 circa

 

 

 

Virginia Tango Piatti "Agar" tra le anime della WILPF

 

di Gigliola Tallone curatrice dell’Archivio Tallone Milano 3 giugno 2015

 

Testo dell'intervento al seminario WILPF - Italia -

20 maggio 2015 Università RomaTre e Casa Internazionale delle donne.

 

Il  coraggio delle donne per la Pace (dagli Anni Venti al Secondo Dopoguerra)

 

Un messaggio per il femminismo attuale

 

 

Per comprendere la magnitudine dell’opera delle delegate WILPF, dobbiamo, come si fa per studiare un’opera d’arte, arretrare alla giusta distanza per studiarne l’insieme.

Erano donne che avevano conquistato un ruolo identificativo nella società, ai tempi marcatamente maschile, attraverso la cultura, molte di loro insegnanti, scrittrici, poetesse, scienziate, prevalentemente di ambiente borghese.

Solo poche tra loro provenivano da militanza in movimenti femminili o politici. Erano nel mezzo del cammin di loro vita, cioè in quello stadio in cui, realizzate le proprie aspirazioni, di solito la donna raccoglie i frutti della sua stabilità, gli affetti famigliari, una tranquilla vita domestica allargata a una cerchia di amici con cui condividere i propri gusti.

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Virginia e il figlio Rori 1924 circa, Archivio Tallone Milano prov. F. Piatti

 

 

Rori Piatti e “les petits ballons de baudruche” di Giustizia e Libertà

 

di Gigliola Tallone, febbraio 2009

 

Per Rori e Mira e tutti quelli che hanno sofferto per il supremo ideale della Libertà.

Gigliola

 

 

 

"Rori a inventé un nouveau moteur d'avion... Rori ceci... Rori cela... et un jour, Mira apprend : Rori a inventé un nouveau moyen d'informer les Italiens sur la vraie complicité de Bal avec l'Altro...  "Bal", c'était le code secret pour Mussolini, et "l'Altro", c'est l'autre, l'autre dictateur. [Hitler]
Et les voilà rédigeant, imprimant des tracts [manifestini] dénonçant, expliquant le danger du fascisme, du nazisme. Ils achètent des centaines de petits ballons de baudruche de toutes les couleurs, de ceux que les enfants aiment voir monter vers l'azur.... Pourquoi? 

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Camillo Sbarbaro 

 

 

 

Sproloquio d'estate

 

di Camillo Sbarbaro

 

pubblicato sull'«Azione» di Genova

il 12-13 giugno 1921

 

 

Lo cercai dov'era certamente. Per «l’antica piazza dei tornei», scorsi la sua figura rossa e tozza. Sedemmo a un tavolo d'osteria come tant'anni prima. Egli era ancora il grassatore di strada che nell'inverno del 14 avevo visto al Paszkowski stampare orme terrose. Sghignazzava; moveva le membra disordinatamente. Un disagio nasceva intorno a lui come potesse di punto in bianco, storditamente, cavar di tasca qualche cosa d'insanguinato. Quella notte, s'era tolto di seno, per me la copia del suo libro, che si portava addosso come un certificato di nascita.

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L' Ente Cassa ce l'ha fatta Campana torna a Firenze

 

da: La Repubblica, 19 marzo 2004

 

di  Mara Amorevoli

 

 

AGGIUDICATO a Firenze. Alla sua città. E al pubblico di studiosi e bibliofili che vorranno consultarlo. Il manoscritto de «Il più lungo giorno» del poeta Dino Campana è stato acquistato ieri all' asta dall' Ente Cassa di Risparmio per 175 mila euro. Il lotto numero 20 con il prezioso documento è stato battuto alle ore 15.15 nelle sede romana della Casa d' aste Christie's: silenzio in sala mentre in collegamento telefonico da Firenze c'è Edoardo Speranza, vicepresidente dell'Ente Cassa incaricato della trattativa. La base d'asta è 150 mila euro. Parte la contesa. Dura pochissimo: due soli rilanci, uno di un privato presente in sala che si ferma subito e lascia campo libero alla banca fiorentina.

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  1. L'omaggio a Campana ma sui poster in città la fotografia non è la sua
  2. Paolo Mauri: Fantasmi a Montevideo
  3. Federico Ravagli: Dino Campana e i goliardi del suo tempo
  4. Per un inedito di Campana

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