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Corrispondenti di Dino Campana

 

di Franco Matacotta


La Fiera Letteraria, domenica 31 Luglio 1949

 


 

Una quarantina di lettere di gente nota e ignota che, insieme con i documenti di un duello preparato ma non più avvenuto, sono anche la testimonianza dello sforzo compiuto da quasi tutti gli amici per alleviare le sofferenze del poeta.

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Il torrente e la gora: esperienza del viaggio e paradossi della temporalità

nel pellegrinaggio di Dino Campana alla Verna

 

 

di Gianni Turchetta

 
 
AIR Universita degli studi di Milano
 
 

L'intervento al Convegno a La Verna, 2010

 
 
 
Un anniversario, e qualcosa di più.
 
Fa un po’ effetto pensare che sono passati già cento anni dal pellegrinaggio di Dino Campana alla Verna: ed è anche un segnale che ciò che chiamiamo “letteratura contemporanea” in molti casi comincia ad essere decisamente poco contemporanea, almeno in senso strettamente cronologico.

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Giuseppe de Robertis

 

Giuseppe De Robertis su "LA VOCE", nella rubrica "Consigli del libraio", in un primo momento scrisse dei "CANTI ORFICI" così e non più che così: "notevole, ne riparleremo". In un secondo tempo, e cioè il 30 Dicembre 1914, apparve, sempre su "LA VOCE" un articolo di Giuseppe De Robertis. 

 

Un po' di Poesia

 

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L'ALTRO CAMPANA

 

di Paolo Baldan

 

Studi Novecenteschi

 

Vol. 5, No. 15 (novembre 1976), pp. 275-295 

 

Accademia Editoriale

 

 

« Rileggendo oggi l'opera completa di Campana, la prima realtà che si fa largo nella nostra mente è la semplice realtà che questo pazzo, questo poeta selvaggio, era un uomo colto » scrive Pasolini 1, e precisa: « rozzamente colto, s'intende: ma sostanzialmente giudizio da condividere se vuole porre l'accento sul carattere disordinato dell'indubbia cultura campaniana ».

 


1) P.P. PASOLINI, I custodi interessati della follia di Campana ed Ezra Pound, in «Tempo illustrato» del 16 dicembre 1973. Facciamo riferimento a questo articolo anche per le successive citazioni pasoliniane.


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«CANTI ORFICI» DI DINO CAMPANA

 

di Silvio Ramat

 

da: La poesia italiana

1903-1943

 

Quarantuno titoli esemplari

Marsilio 1997

 

 

Stagione di rigogliose fioriture autobiografiche e di non meno trascinanti verità d'autore consegnate a un genere istintivo qual era, e più non è, l'epistolografia, il primissimo Novecento ci affida comunque un libro, il libro unico di un poeta (i Canti orfici di Dino Campana), che quei sostegni non li possiede.

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Figura 1. Domenico Baccarini, La Bitta che allatta, olio su tela, 1904,

Pinacoteca di Faenza.

 


 

 

Faenza come la Spagna

 

Nell'aria qualche

cosa di danzante

 

di

 

Leonardo Chiari

 

 

Andando verso la piazza di Faenza lungo via Santa Maria dell'Angelo, a sinistra, a fianco dell'imponente portone del Liceo Torricelli, c'è l'ingresso della Pinacoteca. Entrando, salendo lo scalone sulla destra, si accede alla sala dove domina il San Gerolamo ligneo di Donatello, circondato da immense tele.

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Piero Santi e Gabrio Ciampalini alla "Beppa", Firenze 1970

 

 

Ricordo di Campana

 

di Piero Santi

 

da: La Nazione (Firenze), 31 maggio 1939, p. 3

 

 

Piero Santi è nato a Volterra nel 1912 ed è scomparso nella sua Firenze nel 1990.

Ho conosciuto in anni lontani Piero Santi, straordinario intellettuale fiorentino, autore di libri come: "Due di loro", "Amici per le vie" e "Il sapore della menta". Nella casa studio, all'Erta Canina, sulle colline sopra Firenze, in mezzo a librerie senza fine, spiccava un quadretto con la riproduzione a stampa di una strana poesia. Era Piazza Sarzano di Dino Campana. "Un poeta nostro che devi leggere", mi disse Piero. Per me quello è stato l'inizio del grande incontro con Dino.

Non mi ha sorpreso quindi il sapere che nel 1939 Santi scrisse questo ricordo su Dino Campana, attualissimo ancora oggi, ricco di musica e di colori, di fremiti e di poesia.

(paolo pianigiani)

 


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  1. Franco Matacotta: Bruciate le mie lettere
  2. Carlo Bo: La notte di Dino Campana
  3. Alfredo Gargiulo: Dino Campana
  4. Maura Del Serra su Dino Campana

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