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Il registro dell'Università di Bologna

 

foto di Stefano Drei

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L'aggiornamento del Vademecum 2023

 

a cura di paolo pianigiani

 

 

 


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Il manoscritto ritrovato

 

Il più lungo giorno di Dino Campana

 

 

Roberto Maini

da

Biblioteche oggi – luglio-agosto 2005

 

 

Il 4 marzo l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nella persona del suo presidente Edoardo Speranza ha consegnato il manoscritto del poeta Dino Campana alla Biblioteca Marucelliana, nelle mani della sua direttrice Maria Prunai Falciani.

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Libro85EnricoConsoliniSebastianoVassalli Enrico Consolini e Sebastiano Vassalli a Marradi

 

 

Signor Campana, torni in manicomio

 

di Sebastiano Vassalli

 

dal Corriere della sera, 27 Marzo 1985

 

 

Ero stato una prima volta a Marradi, «cantante e fischiante paesetto toscano» patria di Dino Campana, nel settembre del 1983. Non ricordo più da che parte ci arrivassi. Avevo girovagato a lungo per l'Appennino, cercando i luoghi e le atmosfere dei «Canti Orfici» e degli ultimi scritti del poeta: ero passato dal Barco e, da Casetta di Tiara, dov'era iniziata la grande storia d'amore di Dino Campana con Sibilla Aleramo nell'estate del 1916.

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Il "matt" Dino Campana parla con le fate di assenzio e poesia

 

Un romanzo restituisce tormenti e vagabondaggi di un artista infelice

 

di Giovanni Tesio

 

da: tuttilibri, 8 Febbraio 2025

 

Lo aveva fatto con Cervo Bianco, il pellerossa che ingannò un po' tutti, lo ha fatto con Ligabue, il naïf di cui ha saputo cogliere più di ogni altro il versante elvetico della sua esistenza e della sua pittura, ora lo fa con Dino Campana, il poeta che ha a lungo studiato e di cui restituisce le "fate" e i fantasmi.

E' Renato Martinoni, l'italianista di grande competenza filologica, che ama indagare per via narrativa i segreti imperscrutabili di esistenze perturbate, di personalità complesse o complicate.

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Campana inedito

 

 

di Gianfranco Contini

 

Le «varianti» rispetto ad altre redazioni

 

dal Corriere della Sera, Mercoledì 31 dicembre 1986
 
Gianfranco Contini analizza i versi pubblicati il 22 ottobre
 
 

Ricordo una città vecchia, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata ne l'agosto torrido enorme, con il lontano refrigerio d'ampie e molli colline su lo sfondo.

Archi enormemente vuoti di ponti tesi su il fiume impaludato in magre stagnazioni di piombo. Sagome nere di zingari che vanno e silenziose su la riva: tra il barbaglio lontano di un canneto remote forme ignude di adolescenti, il profilo e la barba giudaica di un vecchio cieco: e a un tratto da il mezzo de l'acqua morta e cieca e le zingare mobili e un canto morto, da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante. E del mio tempo fu sospeso il corso.

Inconsciamente io levai gli occhi a la torre vera barbara che dominava il viale lunghissimo dei platani. Sopra il silenzio novo fatto visione intenso, essa riviveva il suo mito lontano e selvaggio; mentre per lontane visioni, per sensazioni oscure e violente un altro mito profondo, anch'esso mistico e selvaggio mi ricorreva a la mente a tratti.

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  1. Andrea Benati: In gennaio, sui monti di Dino Campana
  2. I cento anni di Jan
  3. Jan Vladislav: Dino Campana e la Primavera di Praga
  4. Renato Martinoni: RICORDI DI SUONI E DI LUCI

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