campanadino.it/new4
  • Home
  • Eventi
  • Biografia
  • Studi
  • Plausi e Botte
  • G. C. Millet
  • L'epoca di Campana
  • Libri
  • Le traduzioni
  • Contatti
 

Sebastiano Vassalli

 

 

Profonda emozione

 

di Sebastiano Vassalli

 

da: 

Tutto libri - Sabato 8 Luglio 1989

 

In risposta alla pubblicazione di alcune lettere di Campana, su 

 TuttoLibri, 1 Luglio 1989, a cura di Fernanda Gigli e Giuseppe Risso

 
 
 
Gentile direttore, credo che in molti abbiamo provato una certa emozione, leggendo su «Tuttolibri» di sabato scorso quell'appello bizzarro, in realtà tragico: «Io domando la cittadinanza fiorentina ai soli che possono conferirla...».
 
Il «giorno del giudizio» di Dino Campana fu forse nel giugno del 1915, quando lui potè vestire la divisa di soldato e sperare di andare al fronte come volontario.

Leggi tutto …

  

 

 

Da: Inediti, a cura di Enrico Falqui, Vallecchi 1941

 

Nota di Paolo Pianigiani

 

Come è noto il "Quaderno" di Dino Campana fu ritrovato dal fratello Manlio dentro un cassone in soffitta, nella casa di Marradi. Giunto in originale nelle mani di Enrico Falqui fu trascritto, con insormontabili difficoltà di interpretazione, dovute al fatto che si trattava di appunti, che solo l'Autore avrebbe potuto e saputo interpretare.

Il "Quaderno" andò perso, nessuno sa come e perchè. Restano alcune pagine fotografate inserite come esempio nel bel volume degli Inediti, edito da Vallecchi nel 1942.

Falqui fece del suo meglio, per rendere il testo utilizzabile per l'edizione a stampa.

Di certo si è perso il mistero, tutto campaniano, della pagina scritta, dei pensieri sciolti, geniali, accumulati. Che solo alcune pagine fotografate continuano a far brillare.

 

...


Vasta terribile e pura

Ritorno inesorabilmente a te

Riscossa dal tuo sogno

Acqua di mare amaro

Che esali nella notte:

Leggi tutto …

 

Aldo Orlandi
 
 
 

Aldo Orlandi, l'amico di Torino

 

di Stefano Drei

 
 
 
Aldo Orlandi nasce a Faenza il 4 marzo 1872 da Benigno Orlandi, cancelliere di pretura di anni 35 e Cesira Zardi, possidente.
 
Il cognome Orlandi non è faentino, probabilmente il padre era stato trasferito a Faenza per lavoro.
 

Leggi tutto …

 

 

 

Sono il fanciullo più triste

 

Da La Stampa - TuttoLibri, 1 Luglio 1989

 

a cura di Fernanda Gigli e Giuseppe Risso

 

 

La lettera che pubblichiamo è una delle ultime scritte da Campana (l'ultima tra quelle indirizzate a Aldo Orlandi) prima di essere rinchiuso definitivamente in manicomio. E' stata spedita da Lastra a Signa (Firenze) il (9 novembre 1917. Campana non ha più nulla da chiedere né agli amici né alla vita, si sente «il più tristo fanciullo della terra che tutte le sue mamme hanno abbandonato». A tratti il discorso sembra perdere lucidità, ma ne acquista in vigore. Campana cerca di recuperare una propria italianità (la cui mancanza gli era stata più volle rimproverata): Guglielmo II diventa così Guglielmone, ma d'Annunzio rimane il vate buffone. Sente che per lui è finita: "Sono felice di vivere queste poche ore che mi restano», ma chiudendo la lettera ha un ultimo guizzo ironico e graffiante per Amalia Guglielminetti.

Leggi tutto …

 

 

Pampa: Quiere Usted Mate?

 

Finalmente spiegato il mistero del "mate"

 

di Mirta Gaggero, Cosquín, Córdoba - Argentina

 

 

Dai Canti Orfici, Pampa:

"Quiere Usted Mate?

Ricevetti il vaso e succhiai la calda bevanda.” 

 
                 
 
 Il "Mate" con la "bombilla"

 

versione  

 

Il  “mate”, a cui si riferisce Campana in questo brano dei Canti Orfici, è una bevanda del Sud America che si prende di solito calda, e si offre a chi condivide un gruppo di persone in riposo, in un momento di pausa, sia di lavoro, sia soltanto un momento sociale, popolare, familiare.

È la bevanda tipica che si consuma in famiglia, tra amici, e spesso anche al lavoro, quando il clima non è troppo formale.

Questa bevanda  è molto particolare e unica.

Leggi tutto …

 

Dino Campana, il poeta visionario

 

di Massimo Lippi

 

da: Toscana Oggi, 15 Settembre 2010 

 


 

 

 

Nella chiesa di Badia a Settimo (Firenze) è sepolto il poeta Dino Campana (1895 - 1932). Raffaello nel Pantheon, Mozart disperso in una fossa comune, gli altri imperatori di ricchezze (non tutti) che ubriacano il mondo: manco un fruscìo che li ricordi. Così è la morte: privilegia chi vuole malgrado la brusca faccenda de la vita.

Dino Campana poeta d’incomparabile sofferenza, scosso dal suo genio e dal valore tragico della sua umana vicenda, riposa come un santo, mentre intorno a lui si celebra il divino Ufficio, il Sacrificio della Messa. Quel sacrificio che lui volle fuggire per inventarsene uno proprio.

Leggi tutto …

 

 

 

 

 

Il pellegrinaggio poetico di Dino Campana alla Verna

 

Silvio Ramat 

 

dal Giornale, 2 Febbraio 2010 

 

 

A settembre farà un secolo esatto da quando un giovane di venticinque anni, Dino Campana, si mosse dal suo paese, Marradi (nella «Romagna Toscana», diceva lui), alla volta del santuario della Verna, la «fortezza dello spirito» edificata da Francesco d' Assisi, che secondo tradizione vi ricevette le stigmate nel 1224, due anni prima di morire. Viaggio, anzi «pellegrinaggio», stando allo stesso Campana: il quale forse nel 1910 non era un «poeta» nel senso effettivo del termine, avendo messo su carta ben poco del materiale confluito poi nel suo unico libro, Canti Orfici (1914).

Libro ricomposto in drammatica frenesia dopo lo smarrimento del manoscritto che - intitolato Il più lungo giorno - Dino aveva messo nelle mani di due lettori prestigiosi: Papini e Soffici.

Leggi tutto …

  1. Il Convegno a La Verna nel 2010
  2. Un duello alla pistola
  3. Un grave lutto per Athos Gastone Banti
  4. Un necrologio

Pagina 13 di 75

  • 8
  • 9
  • 10
  • 11
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17