Da: Inediti, a cura di Enrico Falqui, Vallecchi 1941
Nota di Paolo Pianigiani
Come è noto il "Quaderno" di Dino Campana fu ritrovato dal fratello Manlio dentro un cassone in soffitta, nella casa di Marradi. Giunto in originale nelle mani di Enrico Falqui fu trascritto, con insormontabili difficoltà di interpretazione, dovute al fatto che si trattava di appunti, che solo l'Autore avrebbe potuto e saputo interpretare.
Il "Quaderno" andò perso, nessuno sa come e perchè. Restano alcune pagine fotografate inserite come esempio nel bel volume degli Inediti, edito da Vallecchi nel 1942.
Falqui fece del suo meglio, per rendere il testo utilizzabile per l'edizione a stampa.
Di certo si è perso il mistero, tutto campaniano, della pagina scritta, dei pensieri sciolti, geniali, accumulati. Che solo alcune pagine fotografate continuano a far brillare.
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Vasta terribile e pura
Ritorno inesorabilmente a te
Riscossa dal tuo sogno
Acqua di mare amaro
Che esali nella notte:
Verso le eterne rotte
Il mio destino prepara
Mare che batti come un cuore stanco
Violentato dalla voglia atroce
Di un Essere insaziato che s'inquieta
Della sua forza terrifica ardente:
Nave che soffri e vegli
Coll'occhio disumano
E al destino lontano
Sempre sopra del vano
Ondeggiare tu pensi
E m'arde e m'arde il cuore
Nella notte serena
Che tutta è per voi piena
Di fremiti di tombe.
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