Consigli benevoli
di Ardengo Soffici (A.S.)
Da: La Voce del 25 febbraio 1909
Di Luisa Giaconi, buon’anima, la quale come scrittrice non valeva proprio nulla, non avremmo, di certo, fatto parola, mai, se il Marzocco non ci venisse assordando – chi sa perchè – da più mesi con le sue fanfare laudative e non volesse farci ingollare per forza, l’opera di lei come gran cosa.
Da:
DINO CAMPANA, Lettere di un povero diavolo: Carteggio (1903-1931)
A cura di Gabriel Cacho Millet
Polistampa Editore, Firenze 2011
CAMPANA A NOVARO
Lastra a Signa, [Lastra a Signa, aprile 1916]
Egregio Novaro,
questa poesia mi sembra memorabile.1 È scritta molti anni fa da una donna di2 Firenze (morta).3 A parte qualche noiosità femminile di melopea e qualche scintillamento di braccialetto (all’odalisca) apre un po’ la gretta e taccagna arte italiana.4 La strofa liberata dalla multiforme5 catena, con due6 o tre assonanze elementari ritenta7 un più puro amore delle luci8 e delle forme.9
DINO CAMPANA
ORA
di Gianni Turchetta
Nell'ormai tradizionale polverio di celebrazioni, di rituali congressuali ed editoriali suscitati da scadenze cronologiche esemplari, sicuramente il centenario della nascita di Dino Campana (nato il 20 agosto del 1885) ha avuto un'eco particolarmente diffusa, probabilmente inferiore soltanto alle commemorazione del bicentenario manzoniano e a quelle per il decennale della morte di Pasolini, e certo di gran lunga superiore a quella suscitata dal 150° anniversario della nascita di un personaggio quale Giosuè Carducci, che di Campana fu odiosamato maestro d'arte, e che di lui ha tanto più provata fama (è tanto più famigerato?) e tanto più sicura canonizzazione storiografica.
«La grande arte come la grande vita non è che un ponte di passaggio»:
la filosofia di Friedrich Nietzsche nei taccuini di Dino Campana
Il legame tra la poetica di Dino Campana e la filosofia di Friedrich Nietzsche, comprovato dalle epigrafi de Il più lungo giorno e del Taccuinetto faentino, dal carteggio, dall’autografo recante la traduzione di un brano di Die Fröliche Wissenschaft che è citato da Campana nel più famoso dei suoi appunti teorici, è stato da tempo verificato dalla critica, seppure variamente interpretato.
Dino Campana oggi
di Edoardo Esposito
Studi Novecenteschi, Vol. 5, No. 13/14 (marzo-luglio 1976), pp. 177-181
Recensione a:
Dino Campana oggi, Atti del Convegno di Firenze 18-19 marzo 1973, Firenze, Vallecchi, 1973, pp. X-166.
I temi più importanti del Convegno, come sottolinea Pampaloni nella prefazione, sono stati da una parte la discussione attorno al ritrovato manoscritto originario dei Canti orfici e dall'altra « il senso, l'immagine e il ruolo della poesia di Campana » (p. VII).
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