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 Edoardo Sanguineti

 

 

La cometa Campana

 

di Edoardo Sanguineti

 

da L’Unità, sabato 29 dicembre 1984

 

 

Anno nuovo, anniversari nuovi. E quest'anno, per le lettere italiane, la mobilitazione generale sarà in favore di Manzoni, con quella sua culla che ha la bellezza di due secoli. Sulla linea di partenza centenaria, meno clamorosamente, si sta raccogliendo comunque un bel drappelletto di nomi, più e meno celebrati e celebrabili: Campana, Moretti, Onofri, Palazzeschi, Rebora...

E, per Dino Campana, potrebbe essere anche l'occasione giusta di un confronto serio e serrato, considerando che entusiasmi e diffidenze, fanatismi e cautele, si saranno pure raffreddati, nell'affrontarsi, con il tempo, ma non certamente spenti.

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 Maria Corti

 

 

MA COSA E' MAI LA CRITICA AL FEMMINILE?

di Maria Corti

da: La Repubblica, 31 maggio 1997

 

 

Il non letterato si stupisce del posto che la critica letteraria occupa nella cultura e soprattutto del fatto che agli scolari si insegni che la critica illumina le opere letterarie. Il non letterato si intende di economia, di geografia, di ecologia e prende la critica per un insieme di chiacchiere.

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Ringrazio l'amico Loris Ciampi per la preziosa collaborazione. (paolo pianigiani)

 

 

 

Il poeta dei prospectus e delle storie

Dino Campana

 

di Enea Alquati

 

da: La Rivista di Lecco, rivista bimestrale di Letteratura e Arte,

anno XXV, n. 2-3, Marzo - maggio 1966

 

 

I « prospectus » di Dino Campana sono una prosa lirica, ariosa e piena di colori, vivacemente animata da sentimenti organici e da sentimenti spirituali: una rivelazione del colorismo naturalistico. Il vento che « mette in follia le bandiere troppo fitte » è una espressione rappresentativa, intensamente bella e novitosa.

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Ettore Ferrari, Monumento a Mazzini, Tarquinia

 

Menotti Pampersi, l'Editore coraggioso e il sodalizio con la pacifista Virginia Tango Piatti "Agar"

 

di Gigliola Tallone

 

12 giugno 2013 rev. Febbraio 2023

 

 

UN PICCOLO UOMO DAL CUORE DI UN LEONE

 

 

Menotti Pampersi era nato a Corneto Tarquinia il 3.2.1873, tra numerosi fratelli, da Angelo e Margherita Vergari.
Iscritto al Casellario Politico Centrale dal 1908, nella scheda troviamo anche la descrizione fisica.

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La collaborazione con gli amici della Fondazione "Mario Novaro" è sempre stata un riferimento sicuro per me. Ritrovando l'antica amicizia che fu preziosa a Dino Campana, con Boine, Mario e l'indecifrabile Anselmo Geribò, al quale affidai la direzione del campanadino.it nel suo primo esistere.

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 Alfredo Giuliani con Giuseppe Ungaretti, nel 1961

 

 

CAMPANA, MISTERO PAZZO

 

 

AVEVO QUALCHE ARTE MA POI NON NE HO PIÙ

 

di: Alfredo Giuliani

 

da: La Repubblica, 20 agosto 1985

 

 

Come videro Campana i più fini, i più acuti dei suoi coetanei? Emilio Cecchi: accanto a Campana, che non aveva affatto l' aria del poeta e tanto meno del letterato, ma d' un barocciaio, "si sentiva la poesia come fosse una scossa elettrica, un alto esplosivo". Camillo Sbarbaro lo rievocò sempre sospinto da un "malo vento". L' aveva conosciuto a Firenze nel quattordici: "Sghignazzava; moveva le membra disordinatamente. Un disagio nasceva intorno a lui come potesse di punto in bianco, sventatamente, cavar di tasca qualche cosa d' insanguinato".

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  1. TACCUINETTO FAENTINO: Nota al testo
  2. Fiorenza Ceragioli: Oscar Wilde a San Miniato di Dino Campana
  3. Debutta in mostra lo scritto di Campana
  4. Vassalli: Dino Campana le solite bugie

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