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DINO CAMPANA

ORA

 

di Gianni Turchetta

 

 
Belfagor, Vol. 41, No. 3 (31 maggio 1986)

 

 

Nell'ormai tradizionale polverio di celebrazioni, di rituali congressuali ed editoriali suscitati da scadenze cronologiche esemplari, sicuramente il centenario della nascita di Dino Campana (nato il 20 agosto del 1885) ha avuto un'eco particolarmente diffusa, probabilmente inferiore soltanto alle commemorazione del bicentenario manzoniano e a quelle per il decennale della morte di Pasolini, e certo di gran lunga superiore a quella suscitata dal 150° anniversario della nascita di un personaggio quale Giosuè Carducci, che di Campana fu odiosamato maestro d'arte, e che di lui ha tanto più provata fama (è tanto più famigerato?) e tanto più sicura canonizzazione storiografica.

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«La grande arte come la grande vita non è che un ponte di passaggio»:

 

la filosofia di Friedrich Nietzsche nei taccuini di Dino Campana

 

di

 

Susanna Sitzia

 

da: www.academia.eu 

 

 

 

Il legame tra la poetica di Dino Campana e la filosofia di Friedrich Nietzsche, comprovato dalle epigrafi de Il più lungo giorno e del Taccuinetto faentino, dal carteggio, dall’autografo recante la traduzione di un brano di Die Fröliche Wissenschaft che è citato da Campana nel più famoso dei suoi appunti teorici, è stato da tempo verificato dalla critica, seppure variamente interpretato.

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Dino Campana oggi

 

di  Edoardo Esposito

 

Studi Novecenteschi, Vol. 5, No. 13/14 (marzo-luglio 1976), pp. 177-181

 

Recensione a:

Dino Campana oggi, Atti del Convegno di Firenze 18-19 marzo 1973, Firenze, Vallecchi, 1973, pp. X-166.

 

I temi più importanti del Convegno, come sottolinea Pampaloni nella prefazione, sono stati da una parte la discussione attorno al ritrovato manoscritto originario dei Canti orfici e dall'altra « il senso, l'immagine e il ruolo della poesia di Campana » (p. VII).

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A Sibilla, gioconda e tranquilla

 

di Bruna Conti

 

(a cura di Paolo Pianigiani)

 

Una dedica mai scritta, ma che per un strano scherzo del caso è rimasta impressa su una delle infinite carte rimaste nell'ormai celeberrimo baule della Sibilla. Il mistero lo ha risolto Bruna Conti; riporto dal suo libro uscito da Feltrinelli nel 2003, "Un viaggio chiamato amore", la bellissima  spiegazione (a pag. 75-76):

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Le carte vaganti di Dino Campana

 

di Paolo Pianigiani

 

 

Riportato alle cronache popolari dal film di Michele Placido, Dino Campana è tornato a far parlare di sé: convegni, pubbliche letture, premi letterari, articoli su giornali e riviste: come questo. Nacque a Marradi, il 20 Agosto 1885 e morì nel cronicario (ultimo rifugio per matti giudicati inguaribili) di Castelpulci il primo marzo del 1932, sembra per setticemia, che si era procurato scavalcando un filo spinato.

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Gioacchino da Fiore, Campana e Licini

 

di Lorenzo Licini

 

Pubblicato il 22 marzo 2023 nel sito ufficiale dell'artista Osvaldo Licini *

 

 

Qualche tempo fa ho scoperto che certi segni tracciati da Osvaldo Licini traggono ispirazione, molto probabilmente, da alcune immagini del Libro delle Figure dell’abate Gioacchino da Fiore (1).

Diversi protagonisti della cultura del Novecento si interessarono a Gioacchino: tra questi, ad esempio, Vasilij Kandinskij.

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  1. Alla Maru, Dino e la musica del suo tempo
  2. Franco Contorbia: Campana, Ginevra, l'intervento
  3. Dino su "La Voce" nel n. 2, 30 dicembre 1914
  4. Orio Vergani su Evaristo Boncinelli

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