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Nessuno, credo, si piglia più la briga di andarsi a leggere le cento pagine di poesia di Papini, uscite per Vallecchi nello stesso anno dei Canti Orfici. Ben retribuite con i diritti d'autore quelle di Papini, stampate a cura e spese dell'autore e dei marradesi le altre. Non ci sarei andato nemmeno io, per non perderci il tempo. Ma la stroncatura di Dino, che campeggia nella lettera inviata a Bino Binazzi e pubblicata su La Brigata, richiedeva quel poco di controllo. Ho cercato i rospi e i serponi, tralasciando le maestrine con le ascelle sudaticce. Ed ecco il rospo, custode d'orti, e il frustone, steso al sole, innocuo e fratello.

Dino dipinge sempre dal vivo, e lo fa anche quando stronca.

(paolo pianigiani)

 


 

Precauzione

 

Vogliono che sia soltanto poeta. E allora ecco un po' di poesia.

Se sbagliarono non raglierò contro di loro. Ho in corpo, dopo tre mesi di purgazione, tutto l'evangelismo della lattuga.

Se mi scavo la buca, in queste e simili credenze e fiducie — di aver sensibilità, ad esempio — non chiedo nessun rinvio di giudizio e guardo da molto lontano ogni eventuale avvocato.

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bigongiari e ungaretti a fortedeimarmi nel 1959

Bigongiari e Ungaretti a Fortedeimarmi nel 1959 

Un articolo di Piero Bigongiari su Dino Campana,

in occasione del centenario della nascita del Poeta Orfico

da:  "La Nazione", Firenze,  7 Settembre 1985  

Se il centenario della nascita di Dino Campana non la­sciasse altre tracce di rilie­vo, dovremmo rallegrarci che esso ha coinciso, se non l’ha provocata, con questa edizione esemplare dei Canti Orfici, per le cure e il commento di Fiorenza Ceragioli, presso l’editore Vallecchi. E chi altro meglio di lui, che pubblicò a suo tem­po, nel ‘28, a cura di Bino Binazzi, la Vulgata di que­sti Canti Orfici e altre liri­che, dopo l’edizione origi­nale di Marradi del ‘14, avrebbe avuto il diritto di farlo? Su quella edizione, seppure non priva di mende e fonte di recriminazioni da parte dello stesso poeta or­mai recluso a Castel Pulci, la mia generazione ha letto Campana, lo ha amato e ri­conosciuto grande poeta.

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Il pozzo di Giano a Sarzano
(foto di Antonio Figari)


Ringrazio Antonio Figari, da Genova, per avermi permesso di citare dal suo ottimo sito http://www.isegretideivicolidigenova.com/ questa descrizione del monumento a Giano Bifronte, che sta sopra una cisterna pubblica. Dino prese un piccolo abbaglio e scambiò l'antico fondatore di Zena con un non identificato imperatore romano, definendolo chissà perchè, "cieco e savio".

Con Antonio continueremo a passeggiare insieme, cercando fra le vie di Genova tracce campaniane, rimaste impigliate fra le sue poesie...

(paolo pianigiani)

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Premio Boine al Parasio a Maria Novaro

 

Sabato 1 ottobre alle ore 17 nel salone delle conferenze del Monastero di Santa Chiara del Parasio di Imperia si terrà la cerimonia di premiazione del “1° Premio Boine al Parasio”.

 

Nell’occasione la Presidentessa della Fondazione, l’Arch. Maria Novaro, riceverà il Premio Boine al Parasio nella categoria “promozione e sostegno della cultura ligure”.

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"Testo e Senso", dipinto di Ennio Calabria


 

Testo e Senso

1

1998

 

Filologia Letteratura Linguistica

 

Editrice Universitaria di Roma - L Goliardica. Roma

 

Note e Recensioni

 

Ipotesi per Dino Campana e altri studi,

di MARIO PETRUCCIANI

 Caltanissetta, Salvatore Sciascia editore, 1996. pp. 160. 

 


Il libro risulta formato da studi scritti e pubblicati in vari tempi c per occasioni diverse. Si nota subito la perizia e la dottrina con cui vengono focalizzati e considerati poeti. vicende culturali della letteratura moderna e contemporanea.

Nel libro sono presenti due protagonisti della critica contemporanea: Giorgio Petrocchi c Gaetano Mariani.

Per comodità del lettore diamo i singoli titoli degli interventi: Per Dante e il Novecento: dalla "Ronda" all'ermetismo: Campana tre ipotesi; Un'orma certa: il paradosso della gracilità. Corazzini, la critica e un 'epigrafe; Dal carro immobile e di altri emblemi. Sulla poesia di Vittorio Bodini; Quasimodo. Un inverno tra D'Annunzio e Mallarmé; Ungaretti e Leopardi: nel segno del moderno: Matacotta una poesia di collisione; Per Giorgio Petrocchi; Per Gaetano Mariani.

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A proposito del frammento "L'infanzia nasce..."

 

Una analisi grafologica su un testo manoscritto attribuito da sempre a Dino, ma molto discusso dagli studiosi

 

 

di Antonella Poggiali

 

del Centro Studi Grafologici di Firenze

 

 
 
 

Testo manoscritto attribuito a Dino Campana  pubblicato per la prima volta

da Franco Matacotta, nella rivista "Successo" nel 1959

 

 

 Ripubblico con grande commozione questo studio della mia amica Antonella.

Non è più con noi, ma attraverso i suoi articoli per Campana la ricordiamo sempre, lei e il suo sorriso.

(paolo pianigiani)

 

 

Il frammento "L'infanzia nasce" è un breve testo poetico di nove righe di cui si conosce con certezza, a differenza di molti altri scritti campaniani dello stesso genere, anche la data di composizione: 1° gennaio 1917, apposta in calce a sinistra dall'autore.
Esso fa parte di quell'insieme di fogli isolati, abbozzi, pagine incompiute disperse e recuperate che Dino Campana lasciò dietro di sé nel corso degli anni, tuttavia la storia di questo autografo è particolare e gli interrogativi che ancora esso suscita presso la critica costituiscono motivo di curiosità e meritano di essere conosciuti1.
Conservato da Sibilla Aleramo, compagna del poeta negli anni 1916-1917, il testo finì, molto più tardi, nelle mani di Franco Matacotta, giovane studioso vicino alla scrittrice nell'ultimo periodo della sua esistenza. Dobbiamo precisare, per completezza di informazione, che le circostanze in cui il Matacotta entrò in possesso di questo e di numerosi altri inediti campaniani risultano piuttosto oscure e che la Aleramo, dopo una serie di schermaglie mutatesi presto in aspre polemiche, arrivò ad accusare esplicitamente l'ex compagno di averle sottratto, a sua insaputa e quindi in maniera indebita, varie lettere e cartoline speditele da Campana2. E' possibile che "L'Infanzia nasce" fosse fra quelle carte, esso fu comunque dato alle stampe per la prima volta sul numero 7 della rivista "Successo" nel novembre del 1959. Insieme al testo in caratteri di stampa Matacotta inserì anche l'autografo originale, che si presenta curiosamente vergato sul retro di un modulo per fonogramma. Si tratta di uno scritto tracciato in maniera spedita, senza incertezze né pentimenti3:

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  1. La Brigata, la Lettera di Dino...
  2. Giuseppe Ravegnani: L'incontro con l'infelice di genio
  3. DINO CAMPANA CANTI ORFICI 1914 - 2014
  4. Tra Sorrento e Cuma

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