Nota su Campana
di Franco Matacotta
da: La Fiera letteraria, ANNO IV, numero 19 - maggio 1949
Precisazioni e rettifiche, sconfessioni ed abiure, avanzate dalla critica nostrana, non appena s'è trovata nella possibilità fisica di riprendere fiato dopo le convulsioni di questi ultimi anni, nei confronti dell'età letteraria del recente e lontano passato, non han tuttavia turbato, d'un solo indiscreto accenno, la grande solitudine colla quale Dino Campana rende viva la propria presenza nella poesia italiana di questa prima metà del secolo. Tanto è il mistero che circonda tuttora la sua breve passione terrena, di poeta e di uomo: e tanto è l'amore che i suoi fedeli gli han conservato lungo questi anni intatto, per la sua voce e per il suo messaggio.
Pagine Inedite di Dino Campana
di Franco Matacotta
da: Fiera letteraria, ANNO IV, numero 19 - maggio 1949, pag. 1)
Di questi inediti non è stato possibile individuare l’epoca di composizione. Per i Prospectus vale la data approssimativa della stesura dei Canti Orfici: mentre per la pagina senza titolo si può desumere dal testo scritta dopo l'estate del 1916.
Quanto al “Prospectus” parrebbe ch'esso costituisca l'attacco del noto pezzo “Toscanità” dedicato a Bino Binazzi.
DAVANTI alle cose troppo grandi sento l'inutilità della vita. Il mare ieri era discretamente bello. Sono andato di notte al mare. Avevo visto i monti pisani velati da cui sorge la luna di D'Annunzio (il macchinista senza fuoco e due areoplani che volavano sul treno. Perché leggemmo D'Annunzio prima di partire? Nessuno come lui sa invecchiare una donna o un paesaggio. Pallido, con una vita senza fuoco come col suo diritto il macchinista stinge il paesaggio e vìola il cielo che non conquista?...
Enrico Consolini con Sebastiano Vassalli
DINO CAMPANA, LE MIE LETTERE SONO FATTE PER ESSERE BRUCIATE, NON SACCHEGGIATE
DI PAOLO PIANIGIANI
Prima edizione 2005
Succede a volte che uno si arrabbi : un’arrabbiatura sorda, spontanea, che nasce dal profondo, che ti si diffonde addosso, fino nell’ultima cellula dell’anima, qualora ne avessimo una : e provoca d’istinto una reazione liberatoria, una voglia di giustizia immediata e sommaria. Provoca una risposta cattiva : questa.
Succede quando, da parte di qualcuno, si progetta e si realizza un attacco immotivato, profondamente ingiusto, verso persone che non si meritano né attacchi né accuse. In questo caso verso una persona che per il proprio lavoro, per la propria professionalità di studioso, merita invece rispetto e profonda riconoscenza : lo scrittore Gabriel Cacho Millet.
DINO CAMPANA: DAREI LAVITA PER UNA CULTURA EUROPEA
di Mirella Serri
da: La Stampa, Tuttolibri, Sabato 22 Dicembre 1990
PRIMO EROPEISTA controcorrente, in polemica con il nazionalismo trionfante allo scoppio della Prima guerra mondiale, critico osservatore del conflitto, scrittore che rifiuta le grandi firme letterarie del tempo, da d'Annunzio a Soffici a Papini. Sono queste lo insolite facce con cui Dino Campana. il Rimbaud italiano, il nostro poeta «maudit», lirico, visionario e notturno, appare negli scritti, in versi e in prosa, riuniti in un quaderno di appunti del 1915 che fino ad oggi era rimasto sconosciuto nella versione originale. Queste note del poeta dalla vita avventurosa che ha alternato lunghi viaggi, carcere e manicomio, raccolte in un quaderno dalla copertina nera e dalle pagine segnate dalla sua scrittura irregolare, vedono la luce nel volume Taccuini.
La foto "della Cascata", la prima riproduzione che mi mandò l'amico Stefano Drei :
la più bella scoperta fra le pochissime foto certe che abbiamo di Dino
50
Gli ultimi 50 articoli pubblicati, negli ultimi 4 mesi
Quasi un riepilogo o promemoria
Un viaggio che è ripreso, infrenabile, come la poesia di Dino,
con l'aiuto di tanti amici e collaboratori che mi affiancano
in questa meravigliosa avventura di raccontare un poeta.
Grazie a loro e ai tanti lettori che ci seguono ormai da anni, fin dal 2005,
quando nacque nel mondo il campanadino.it
paolo pianigiani
fine d'anno 2022
1. Mario Petrucciani: Irrazionale e assurdo nella poesia di Campana (Studi) Irrazionale e assurdo nella poesia di Campana di Mario Petrucciani da: Idea, luglio 1951 Sia ben chiaro che l'Indagine sullo « irrazionale » del Campana non intende in ...Creato il 25 Dicembre 2022
Franco Matacotta: gli scritti
a cura di Paolo Pianigiani
Le opere:
Nel 1939 si laurea con una tesi dal titolo "Giuseppe Ungaretti o della parola come mito"
Ritorno del poeta
di Giuseppe Raimondi
Da: La Fiera Letteraria della domenica 11 Giugno 1953
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“In ogni caso né da vivo e tanto meno da morto, si avrà ragione di me”
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E la leggenda di Campana continua. Continua in braccio ai terrori filologici degli zelanti, o preda della critica che vuole servirsene a rovescio, per sospingere in un mondo di leggenda anche la figura concreta dell'uomo, e tende a interpretare il suo lavoro come il prodotto di una notte del «sabba» futuristico, la facile pazzia del secolo. Campana medesimo, durante la vita terrena, si compiacque forse di alimentare la leggenda, appoggiandosi ad elementi di costume letterario che, nella provinciale Italia degli anni tra il '912 e il '915, recavano con voce di favola delle vicende, non tanto lontane, di Rimbaud, Verlaine, di parnassiani e simbolisti.
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