Guido La Regina, autore della serigrafia dedicata ad Arabesco - Olimpia. Foto Oscar Savio, Roma
Una serigrafia per "Arabesco - Olimpia" di Dino Campana
di Mario Petrucciani
Presentazione di Mario Petrucciani sui quaderni di Letteratura e Interpretazione Figurativa II, 3,
De Luca ed., Roma 1970
Balenante di simboli strappati alle tenebre dell'ineffabile, sospesa tra le regioni del caos e quelle dell'eden, la poesia di Campana sembra concentrare la sua vitalità fondamentalmente nella audacia con cui - più di ogni altra, almeno in Italia - combatte la sua ostinata battaglia contro l'automatismo delle comuni certezze.
Interpretando così il salto radicalmente innovatore della lezione simbolista, Campana viene a collocarsi nel punto in cui la grande stagione decadente d'Europa si apre il varco sull'anno zero della poesia pura, di cui egli resta quindi tra noi l'iniziatore, ma anche il modello meno imitabile, e il più inquietante. Perché in quel punto, mentre delinea sorprendenti anticipazioni della lettertura del 900, fino ai nostri giorni - l'erotismo, l'alienazione tecnologica delle metropoli, il rifiuto dell'ordine, Campana sceglie per sé il compito più arduo: quello del messaggero orfico.
Campana Testimone
di Pietro Cimatti
da La Fiera Letteraria
2 Aprile 1961
Ogni poeta rappresenta un modo di essere poeta, da cui si può istintivamente dissentire o nel quale, all'opposto, ci si può impaniare, affascinati, in risposta nell'uno e nell'altro caso ad un innato modo di concepire la poesia, o di essere alla propria volta poeti. Il giovane che scopre Dino Campana scopre insieme l'abisso che sta sotto la poesia, che la poesia svela, spalanca. Il suo, è un modo di essere solo poeta nel quale ancora a lungo ci si potrà riconoscere, magari a versare l'obolo d'un sogno acerbo, oppure se ne potrà dissentire giustificandosi seccamente col ricordare la sua riconosciuta e schedata follia.
Cesare Tallone, Irene con le ciliegie. Accademia Carrara di Bergamo
Irene Tallone
(Bergamo 16.1.1889 – Milano 4.4.1905)
di
Gigliola Tallone
www.archiviotallone.com
Novembre 2022
Ringrazio la mia amica Gigliola per avermi permesso la pubblicazione, qui sul sito di Dino Campana, del suo ricordo di Irene .
(paolo pianigiani)
Irene, la primogenita di Eleonora e Cesare Tallone, era la luce degli occhi di suo padre, la sua modella preferita, da lui ritratta innumerevoli volte sempre disposta alle lunghe pose per compiacerlo. Era una bambina fragile di salute, ma di forte determinazione e di intelligenza precoce. Dotata di grande sensibilità musicale era avviata allo studio del pianoforte al Conservatorio a Milano l’anno della sua morte. Di lei mi parlano i ricordi intrisi di tristezza dei miei, e le poesie che la zia Virginia le ha dedicato, alcune pubblicate, altre così intime da restare nascoste tra le carte come petali di fiori che si mettono tra i fogli a seccare e a ricordare. Soprattutto mi parlano di lei i ritratti del padre. Una piccola creatura involata prima di diventare donna.
Alberto Tallone nella Maison Rustique, primi anni ‘30, (foto Editore Tallone)
Alberto Tallone (Madino)
Bergamo 12 febbraio 1898 - Alpignano 25 marzo 1968
di Gigliola Tallone
(2005-2022)
https://www.archiviotallone.com/
Ringrazio la mia amica Gigliola per avermi permesso la pubblicazione, qui sul sito di Dino Campana, del suo ricordo dello "zio Madino".
(paolo pianigiani)
Nella storia della stampa, rivoluzionaria messaggera del sapere, due geniali stampatori-editori, l’innovatore Aldo Manuzio e successivamente Giambattista Bodoni, scoprirono l’intrinseca bellezza assoluta dei caratteri, la qualità degli inchiostri, il supporto cartaceo ricercato.
La Villa di Castelpulci nel Medioevo
di Leonardo Colicigno Tarquini
dal sito: Isolotto Legnaia Firenze
Il "primo atto", tra storia e leggenda, della plurisecolare storia di uno dei più importanti beni monumentali di Scandicci: dagli affreschi di Grifo di Tancredi nella Cappella di San Jacopo all'impresa di Colombo.
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