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Ricevo dal mio amico Dino Castrovilli e pubblico subito!

paolo pianigiani

 


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Il Santino di Fanny

 

di Paolo Pianigiani

 

La mamma di Dino, Francesca Luti, detta Fanny, atta a casa, era molto religiosa. Terziaria francescana, era particolarmente devota al Santo d'Assisi. Il Santino qui sopra pubblicato lo inserì in una delle lettere inviate a Sibilla. Credo che santini simili finissero all'interno dei libri di Campana, come forma di benedizione e protezione.

Non pare che Dino gradisse molto queste attenzioni materne, ma è pur vero che nei Canti Orfici il Santo dei poveri è citato più volte, e pochi poeti sono "francescani" come Dino. Per inciso il Santino riproduce il celebre dipinto di Murillo, che si trova nel Museo di Siviglia.

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Meriano, Binazzi e Nascimbeni (?) a Bologna, ai tempi della "Brigata"

1916-17

 


Francesco Meriano

Arte e Vita

 

a cura di Gloria Menghetti, Carlo Ernesto Meriano e Vanni Scheiwiller

 

Quaderni della Fondazione Primo Conti - Libri Scheiwiller

Milano 1982

 


 

INTRODUZIONE

 

di Giorgio Luti

 

 

Il mio incontro con Francesco Meriano — o meglio con la memoria dello scrittore e il gusto liberty e démodé degli Epicedi — risale agli anni lontani della giovinezza. Correva il 1945, se ben ricordo. Per noi che uscivamo appena dai giorni della guerra, si aprivano le aule dimesse dell'Università fiorentina nell'antica Piazza San Marco. Pochi, pochissimi allievi ai seminari di letteratura italiana di Giuseppe De Robertis; ma ciascuno portava con sé un suo piccolo mondo letterario da verificare e confrontare con gli altri, nella prospettiva diversa che l'Europa libera e l'Italia finalmente restituita alla vita democratica sembravano consentire alle nostre confuse aspirazioni.

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Dino Campana

 

Selected Works

 

Translated by Cristina Viti

 

Survivors’ Press London, 2007

 

 

'One of the greatest poets of the 20th century in any language' - Martin Seymour- Smith, The Macmilan Guide to World Literature

 

The first ever volume publication of Dino Campana in the UK is a major event. Cristina Viti's translation of the great italian modernist was acclaimed in the Times Literary Supplement, January 19th, 2007.

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Dal Blog  della Bibliotaca di Marradi, articolo a cura di Claudio Mercatali

 

Tempo era un periodico della Mondadori, «Settimanale di politica, informazione, letteratura e arte».
Iniziò le pubblicazioni il 1 giugno 1939 e cessò nel  1976. Come Epoca si ispirava al settimanale statunitense Life ed era un concorrente di Oggi. Trattava in modo semplice vari temi descrivendo bene i protagonisti e i personaggi che potevano interessare al grande pubblico.

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UN RICORDO A GIOVANNI BOINE

 

di Francesco Meriano

 

da Arte e vita

 

Quaderni della Fondazione Primo Conti - 

Libri Scheiwiller, Milano 1982

 

 

Parlare di Giovanni Boine significa dimenticare assolutamente che egli è morto nel maggio scorso, trentenne, che aveva scritto ed avrebbe scritto. Quel qualcosa che di lui è vivo, sarà vivo tra dieci anni come adesso. Non era uno scrittore: lo stile ha un tono paesano che non riesce ad essere spontaneo, nemmeno nelle bestemmie: è uno degli artifizi con cui questi condannati alla solitudine cercano di rompere il proprio gelo e riaccostarsi agli uomini. Tentativi infelici: perché, come non era nell'arte, Boine non era nella vita e nell'umanità: il fascino dei rischi metafisici lo incantava.

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da: La Fiera Letteraria del 18 Ottobre 1953, pg. 6

 

Alberto Tallone, tipografo puro

l'ideale della perfezione

 

Nei lavori di Tallone, tecnica e grazia, estro e rigore si scontrano e si ricompongono in una omogeneità di contenuto e di forma

di Enrico Falqui

 

Nel febbraio del '49, a Roma, grazie al « Centre culturel français », si ebbe modo di osservare da vicino le 29 edizioni pubblicate dal celeberrimo Ambroise Vollard nei primi trentanove anni del Novecento. Grazie alla Galleria dell'Obelisco furono presentate più tardi alla nostra ammirazione, ugualmente in Roma, le 36 edizioni eseguite dal meno celebre ma più provetto, più castigato, più schivo Alberto Tallone, nel giro d'anni che, dal '37 al '49, lo vide passare dai bodoniani Canti del Leopardi (a cura di Flora) ai garamondiani Rerum vulgarium fragmenta e ai Triumphi del Petrarca (a cura di Contini), attraverso un'eletta schiera di classici europei...

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  1. Marradi per il suo Poeta
  2. LA CONCA ROCCIOSA DEI VENTI
  3. Andrea Cogerino: Una lettera inedita Dino Campana e (Villa) Irma
  4. Gigliola Tallone: Virginia Tango Piatti, in arte “Agar”

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