[Livorno, 4 gennaio 1917]
Rina mia
come descriverti lo sguardo idiota di questa gente dopo essere stati baciati dal tuo!1 Rina io potrei rinunciare a te, ma per sempre. Così bella comme un rêve potrei dimenticarti solo per andare molto lontano e non tornare più. Davanti alle cose troppo grandi sento l’inutilità della vita.2 Il mare ieri era discretamente bello. Sono andato di notte al mare. Avevo visto i monti pisani velati da cui sorge la luna di Dannunzio,3 senza foco di cui leggemmo e due areoplani che volavano sul treno. Mia vergine perché leggemmo ďAnnunzio4 prima di partire? 5 Nessuno come lui sa invecchiare una donna o un paesaggio. Mio amore come vuoi che ti ami? Pallida, con una vita senza foco come col suo diritto il macchinista stinge il paesaggio e viola il cielo che non conquista? Sciocchezze? Ma sai quanto ne ho sofferto!
Goffredo Bellonci
CAMPANA A GOFFREDO BELLONCI
[Isola della Maddalena, gennaio 1915]
Egregio signor Bellonci1,
La prego di considerare l’invio di questo libro2 come un omaggio di stima. Le sarei obbligato se volesse leggerlo e occuparsene sul Giornale3.
Vivo ora in solitudine in Sardegna e una testimonianza da parte Sua sarebbe per me la cosa più grata e più incoraggiante nelle mie non piccole miserie.
Perdoni questo de profundis e voglia credermi di Lei devmo.
Dino Campana
Giorgio Calcagno
da
La Stampa del 20 Maggio 1996
Nuovi documenti militari svelano un segreto nella vita in caserma del grande poeta Caporale Campana,
la patria non ti vuole. Fu bocciato all'esame di sergente perché omosessuale
C’è un mistero, nella vita di di Dino Campana, che nessuno fino a ieri aveva saputo risolvere. Come mai il poeta di Marradi, ribelle nella vita prima ancora che nell'opera, abbia sentito il bisogno di iscriversi, diciannovenne, all'Accademia militare di Modena. Anche Sebastiano Vassalli deve essere rimasto colpito da questa anomalia, tanto da dedicare ai rapporti fra Campana e l'Accademia cinque capitoletti del suo suggestivo romanzo biografico La notte delia cometa. Rapporti difficili, diventati rapidamente conflittuali e conclusi otto mesi dopo, nell'agosto 1904, con l'uscita del giovane da quelle mura, non fatte per lui.
Antonio Castronuovo: Bruno Dall'Aglio: La camera di Sibilla e Dino
Campana e l’Aleramo a Casetta di Tiara
da: La Piè, marzo - aprile 2009
L’abitazione precisa in cui Dino Campana e Sibilla Aleramo bruciarono la loro settimana d’amore a Casetta di Tiara è ignota: nessuno è mai riuscito a individuarla con certezza. Eppure costituisce un elemento essenziale della biografia del poeta di Marradi. Il fatto è che Casetta è un agglomerato di poche case, manipolato dalla storia, senza una precisa memoria storica e archivistica. Non è semplice, cioè, scoprire dove esattamente Dino e Sibilla si amarono. Ma un giorno, io e l’amico Dall’Aglio, rifacendoci alle nostre letture campaniane e ai documenti esistenti, siamo saliti a Casetta, abbiamo fotografato, valutato, ragionato, parlato con anziani abitanti. Ed ecco: ne è nata qualche ipotesi, è sorto l’articolo che ora leggerete. Non è molto, ma è qualcosa in più per muoversi nella biografia del nostro amato poeta.
Dino a Livorno nel 1916... il duello e Margherita
Cronaca dal 28 Maggio al 30 Giugno 2016
28 maggio
Dino arriva a Livorno, risiede presso Fortunata Natali in via Malenchini 9 articolo Telegrafo del 1 giugno: …dichiaro' di trovarsi a Livorno da tre giorni
31 Maggio prima di mezzogiorno
E' accompagnato in Questura dal maresciallo di finanza Giulio Barluzzi, chiarito luminosamente l'equivoco …
1 Giugno
esce primo articolo Telegrafo: dalla barba e dalla chioma fluente di un bel biondo oro
qualche giorno prima del 19 Dino scrive una cartolina postale senza firma, citando La Tribuna e l'art. di Cecchi; non esiste traccia di questa C.P., ma si desume dalla risposta di Margherita C. Lewis