Giorgio Calcagno

Giorgio Calcagno

 

 

cover La Stampa Bulgarelli

 

da

La Stampa del 20 Maggio 1996

  

Nuovi documenti militari svelano un segreto nella vita in caserma del grande poeta Caporale Campana,

la patria non ti vuole. Fu bocciato all'esame di sergente perché omosessuale

  

C’è un mistero, nella vita di di Dino Campana, che nessuno fino a ieri aveva saputo risolvere. Come mai il poeta di Marradi, ribelle nella vita prima ancora che nell'opera, abbia sentito il bisogno di iscriversi, diciannovenne, all'Accademia militare di Modena. Anche Sebastiano Vassalli deve essere rimasto colpito da questa anomalia, tanto da dedicare ai rapporti fra Campana e l'Accademia cinque capitoletti del suo suggestivo romanzo biografico La notte delia cometa. Rapporti difficili, diventati rapidamente conflittuali e conclusi otto mesi dopo, nell'agosto 1904, con l'uscita del giovane da quelle mura, non fatte per lui.

 

 

Antonio Castronuovo: Bruno Dall'Aglio: La camera di Sibilla e Dino

 

Campana e l’Aleramo a Casetta di Tiara

 

da: La Piè, marzo - aprile 2009

 

 

L’abitazione precisa in cui Dino Campana e Sibilla Aleramo bruciarono la loro settimana d’amore a Casetta di Tiara è ignota: nessuno è mai riuscito a individuarla con certezza. Eppure costituisce un elemento essenziale della biografia del poeta di Marradi. Il fatto è che Casetta è un agglomerato di poche case, manipolato dalla storia, senza una precisa memoria storica e archivistica. Non è semplice, cioè, scoprire dove esattamente Dino e Sibilla si amarono. Ma un giorno, io e l’amico Dall’Aglio, rifacendoci alle nostre letture campaniane e ai documenti esistenti, siamo saliti a Casetta, abbiamo fotografato, valutato, ragionato, parlato con anziani abitanti. Ed ecco: ne è nata qualche ipotesi, è sorto l’articolo che ora leggerete. Non è molto, ma è qualcosa in più per muoversi nella biografia del nostro amato poeta.

 

 

Dino a Livorno nel 1916... il duello e Margherita


 

Cronaca dal 28 Maggio al 30 Giugno 2016

 

28 maggio

Dino arriva a Livorno, risiede presso Fortunata Natali in via Malenchini 9 articolo Telegrafo  del 1 giugno: …dichiaro' di trovarsi a Livorno da tre giorni

 

31 Maggio prima di mezzogiorno

E' accompagnato in Questura dal maresciallo di finanza Giulio Barluzzi, chiarito luminosamente l'equivoco …

 

1 Giugno

esce primo articolo Telegrafo: dalla barba e dalla chioma fluente di un bel biondo oro

qualche giorno prima del 19 Dino scrive una cartolina postale senza firma, citando La Tribuna e l'art. di Cecchi; non esiste traccia di questa C.P., ma si desume dalla risposta di Margherita C. Lewis

da matacotta a cecchi sul duellog

Da una lettera di Franco Matacotta a Emilio Cecchi

Nel Fondo Matacotta si sono conservati i documenti  "cavallereschi" relativi alla vicenda,

ma solo con la pubblicazione degli articoli del Telegrafo fatta da A. Mastropasqua

(Un episodio inedito della biografia di Dino Campana in «Es», 6, gen-apr. 1977), 

è stato possibile ricostruire questa curiosa disavventura.


 

L’onore di un poeta

 

Il duello (mancato) di Dino Campana

 

a cura di Paolo Pianigiani

 

Pubblicato su Erba d'Arno, n. 101-102, Fucecchio 2005

 


Gli antefatti

A partire almeno dal primo di aprile del 1916, data che figura in una lettera al fratello Manlio, Dino risiede insieme ai genitori, che vi si erano trasferiti per la nomina del padre Giovanni a Direttore Didattico, a Lastra a Signa, presso l’Albergo Sanesi.
Convalescente per una malattia di sette mesi, il poeta si trasferisce il 28 di maggio del 1916 a Livorno, in via Malenchini n. 9,  presso la signora Fortunata Natali e frequenta la villa della pittrice marradese Bianca Fabroni, ad Antignano. Si porta dietro alcune copie dei Canti Orfici, con la speranza di venderle, contando anche sulla pubblicazione dell’articolo di Emilio Cecchi sulla Tribuna del 21 Maggio. Viene quasi subito fermato (31 maggio) da un maresciallo di finanza, scambiato per una improbabile spia tedesca, perchè chiede a due signore indicazioni sulla ubicazione del Cantiere navale Orlando e della Regia Accademia Navale. Chiarito l’equivoco viene rilasciato.  Dino rimane a Livorno fino al 20 giugno, quando viene di nuovo arrestato, questa volta dalla Polizia Municipale, per aver fatto in pubblico discorsi strani. Viene rilasciato ma espulso da Livorno.

rosai 1

Ottone Rosai

 

Ottone Rosai: Campana amico d'uomini e di tempi

 

Pubblicato su LETTERATURA, I, 1953


In quel lustro di tempo che intercorse tra il 1913 e la grande guerra apparve in Firenze la biblica figura di Campana.
D'oro la sua testa, nel collo taurino e le spalle quadrate, coi capelli in disordine e al vento dentro della sua ramagna e una incolta forte e gentile come il suo carattere. Gli occhi celesti brillavano sul rosa delle morbide labbra sensuali lì dentro a quel cespuglio di peli: letto del sole.
Così lo vidi la mattina che con Soffici entrammo nel piccolo stambugio di quella ch'era allora la tipografia Vallecchi in Via Nazionale.