FEDERICO RAVAGLI
DINO CAMPANA
E I GOLIARDI
DEL SUO TEMPO
(1911-1914)
AUTOGRAFI E DOCUMENTI
CONFESSIONI E MEMORIE
CASA EDITRICE MARZOCCO
FIRENZE
(1942)
Sottovoce a Campana
Vengo a cercarti, Campana, ne' miei ricordi.
E se mi rivolgo qui a te, come una volta, quasi to fossi ancor vivo, e perchè la memoria ha bisogno di trovarsi in uno speciale stato di grazia, ha bisogno di un forte stimolo affettivo per diradare le nebbie addensate sugli anni lontani da un succedersi turbinoso di eventi.
Ascoltami, dunque. E non rimproverarmi se dopo it mio ritorno dall'Africa non ho voluto vederti. M'avevan detto che di te era vivo soltanto il corpo: e che it tuo spirito stava naufragando, ormai senza speranza, nelle tenebre tempestose di una squallida tragica notte.
Ardengo Soffici, Autoritratto. Galleria degli Uffizi, Firenze
Dino Campana a Firenze
di Ardengo Soffici
da
Ricordi di vita artistica e letteraria
Vallecchi, Firenze 1931
Un mattino d'inverno del 1913, io e Papini andavamo alla tipografia Vallecchi in via Nazionale, dove si stampava Lacerba, per dare un'ultima occhiata alla composizione e all'impaginazione - non sempre agevole - della rivista. Prima ancora che fossimo entrati nello sgabuzzino a vetri che faceva da sala di redazione per noi e insieme da ufficio direttoriale dell'amico editore, questi ci venne incontro sin sulla porta e c'indicò un individuo seduto sur un canapè nero di tela cerata, nel corridoio, il quale - ci disse - era poc'anzi venuto e desiderava di parlarci.