Margherita C. Lewis
Il Poeta e Margherita
E' apparsa dal nulla la misteriosa corrispondente scozzese di Dino, Margherita C. Lewis
di Paolo Pianigiani
Parlando del carteggio fra Dino Campana e Margherita C. Lewis, in un articolo comparso sul Mondo nel marzo del 1950, Franco Matacottaa scelse un titolo a effetto, ma nella sostanza improprio: Il Poeta e la Pitonessa. Tutto si poteva dire di Margherita C. Lewis, ma non che avesse l'aspetto e il piglio di una pitonessa. Ancora oggi, in quella vecchia foto riapparsa fra le pagine di un suo libro, La Vita Vissuta e Cantata, dove ci guarda con i suoi grandi occhi malinconici e tristi, fa pensare piuttosto a una persona mite e romantica che a una sacerdotessa invasata.
Del carteggio fra Dino e Margherita ci sono rimaste le quattro lettere che la Signora scozzese indirizzò al poeta, dalla sua residenza di Rigoli, in provincia di Pisa. Questa lettere sono state pubblicate una prima volta da Matacotta, nell'articolo appena citato e in seguito da Gabriel Cacho Millet, in Souvenir d'un pendu, per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli, nel 1985.
Villa Alba, a Marina di Pisa
La storia della casa al mare, che vide i primi screzi fra Dino e Sibilla
Ringrazio l'amico Fabio Pomini, curatore del sito dedicato a Marina di Pisa, per avermi inviato le cartoline d'epoca che illustrano l'articolo.
(paolo pianigiani)
Dino a Livorno nel 1916... il duello e Margherita
Cronaca dal 28 Maggio al 30 Giugno 2016
28 maggio
Dino arriva a Livorno, risiede presso Fortunata Natali in via Malenchini 9 articolo Telegrafo del 1 giugno: …dichiaro' di trovarsi a Livorno da tre giorni
31 Maggio prima di mezzogiorno
E' accompagnato in Questura dal maresciallo di finanza Giulio Barluzzi, chiarito luminosamente l'equivoco …
1 Giugno
esce primo articolo Telegrafo: dalla barba e dalla chioma fluente di un bel biondo oro
qualche giorno prima del 19 Dino scrive una cartolina postale senza firma, citando La Tribuna e l'art. di Cecchi; non esiste traccia di questa C.P., ma si desume dalla risposta di Margherita C. Lewis
Sibilla Aleramo
Sibilla ricorda Dino: una testimonianza diretta
Da: Dino Campana. "Le mie lettere sono fatte per essere bruciate", a cura di Gabriel Cacho Millet
Testimonianza depositata nel 1950, presso l'Istituto Gramsci, Roma Archivio Aleramo
A Firenze, settimane prima, avevo sentito parlare, forse da Franchi, di uno strano volumetto: Canti Orfici, pubblicato in veste meschina a spese dell'autore Dino Campana. L'avevo portato con me in campagna. Lo lessi, ne rimasi abbacinata e incantata insieme, tanto che scrissi al poeta alcune parole d'ammirazione. Egli mi rispose, una bizzarra cartolina. Abitava anche lui in quel momento nel Mugello, nel suo paese nativo, Rifredo (sic). Vi fu uno scambio epistolare, dopo di che ci incontrammo a Barco, un gruppetto di case ad un valico dell'Appennino Toscano.
Andrea Marzi: Uno psichiatra tenace biografo di un grande poeta
Alcune riflessioni sui rapporti tra Carlo Pariani e Dino Campana
di Andrea Marzi |
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da "Salvo Imprevisti",quadrimestrale di poesia,anno XI-XII, sett. ’84 – apr. ‘85
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"Chinan l’ore: col sogno vanitochina la pallida sorte".
Dino Campana
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Prima di incontrare Dino Campana nel 1926 a Castel Pulci, lo psichiatra Carlo Pariani1 aveva già avuto contatti con l’arte e gli artisti. Fin dai primi del ‘900 - esattamente nell’aprile del 1907 - aveva pubblicato nella Rivista di Patologia Nervosa e Mentale un articolo su uno scultore affetto da neurosifilide e, nell’aprile del 1913, nella stessa rivista, era apparso un lungo e dettagliato articolo su un pittore e scultore toscano, Pio Galeffi, da più di quarant’anni ospedalizzato per "demenza precoce", l’attuale schizofrenia.
Mario Novaro al figlio Guido
[marzo 1916]
Caro Bido,
ricevuta la lettera marzolina col temporale [...]. M’ài fatto cercare Campana s’è concluso che l’ài portato via. A proposito, scrive di nuovo a Geribò da matto per burla o sul serio.
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La casa di Dino a Marradi:in alto le finestre della soffitta
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Dino Campana studioso in soffitta
di Franco Scalini
da “NELL’ODORE PIRICO DELLA SERA DI FIERA”
Tipografia Faentina, Faenza 2004
Erano i primi giorni d’estate del 1957. Uno di quei giorni, a Marradi, nel tardi pomeriggio mi ero soffermato nella strada davanti alla casa dove abitavo dal 1944, in via Pascetti, casa che era stata di Dino Campana.