«Ora è rinchiuso nel manicomio di Castelpucci». Così terminavano le brevi notizie che Papini e Pancrazi hanno scritto di Dino Campana davanti a una giudiziosa scelta delle sue cose, in quell'antologia degli Scrittori ďoggi, di cui i giovani letterati sogliono dir male fin che non sperano di comparirvi anche loro.
foto di Emiliano Cribari
IL POETA ERRANTE
Un ritratto di Dino Campana
Le ultime notizie di lui si hanno dalle montagne della Romagna toscana
(nota autografa di Dino Campana destinata probabilmente a essere inclusa nella prima edizione dei Canti Orfici)
da: Mar d’Appennino (Edizioni dei Cammini, 2022)
La prima volta che sentii parlare di Campana – frequentavo il liceo – rimasi colpito quasi unicamente dal suono del suo nome: Dino Campana. Certo, mi rapiva anche l’idea di questo paese – Marradi – che non conoscevo e che sognavo affossato in una densa fissità di castagni, e poi il fatto che il suo libro – anch’esso – suonasse così fatalmente bene: Canti Orfici. Non fui invece mai colpito dalla notizia, trita e ritrita, “facile”, della follia di Campana. Per me il genio è un barlume di lucidità.
Anche quando nasce nel buio.
Il Santino di Fanny
di Paolo Pianigiani
La mamma di Dino, Francesca Luti, detta Fanny, atta a casa, era molto religiosa. Terziaria francescana, era particolarmente devota al Santo d'Assisi. Il Santino qui sopra pubblicato lo inserì in una delle lettere inviate a Sibilla. Credo che santini simili finissero all'interno dei libri di Campana, come forma di benedizione e protezione.
Non pare che Dino gradisse molto queste attenzioni materne, ma è pur vero che nei Canti Orfici il Santo dei poveri è citato più volte, e pochi poeti sono "francescani" come Dino. Per inciso il Santino riproduce il celebre dipinto di Murillo, che si trova nel Museo di Siviglia.
Meriano, Binazzi e Nascimbeni (?) a Bologna, ai tempi della "Brigata"
1916-17
Francesco Meriano
Arte e Vita
a cura di Gloria Menghetti, Carlo Ernesto Meriano e Vanni Scheiwiller
Quaderni della Fondazione Primo Conti - Libri Scheiwiller
Milano 1982
INTRODUZIONE
di Giorgio Luti
Il mio incontro con Francesco Meriano — o meglio con la memoria dello scrittore e il gusto liberty e démodé degli Epicedi — risale agli anni lontani della giovinezza. Correva il 1945, se ben ricordo. Per noi che uscivamo appena dai giorni della guerra, si aprivano le aule dimesse dell'Università fiorentina nell'antica Piazza San Marco. Pochi, pochissimi allievi ai seminari di letteratura italiana di Giuseppe De Robertis; ma ciascuno portava con sé un suo piccolo mondo letterario da verificare e confrontare con gli altri, nella prospettiva diversa che l'Europa libera e l'Italia finalmente restituita alla vita democratica sembravano consentire alle nostre confuse aspirazioni.
Dino Campana
Selected Works
Translated by Cristina Viti
Survivors’ Press London, 2007
'One of the greatest poets of the 20th century in any language' - Martin Seymour- Smith, The Macmilan Guide to World Literature
The first ever volume publication of Dino Campana in the UK is a major event. Cristina Viti's translation of the great italian modernist was acclaimed in the Times Literary Supplement, January 19th, 2007.
Dal Blog della Bibliotaca di Marradi, articolo a cura di Claudio Mercatali
Tempo era un periodico della Mondadori, «Settimanale di politica, informazione, letteratura e arte».
Iniziò le pubblicazioni il 1 giugno 1939 e cessò nel 1976. Come Epoca si ispirava al settimanale statunitense Life ed era un concorrente di Oggi. Trattava in modo semplice vari temi descrivendo bene i protagonisti e i personaggi che potevano interessare al grande pubblico.
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