Campana inedito

 

di 

Roberto Incerti

 

da: La Repubblica, 28 giugno 2000

 

«E' una ricostruzione puntuale la tua, che a me sembra persuasiva, specialmente con i testi ritrovati da te». Le parole di Mario Luzi sono rivolte a Gabriel Cacho Millet, studioso di Dino Campana e autore del libro «Dino Campana sperso per il mondo. Autografi sparsi 1906-1918» appena pubblicato dalla casa editrice fiorentina Leo S. Olschki (lire 53.000) nella collana «Cultura e memoria» realizzata in collaborazione con la Provincia.

 

foto di Giovanni Boine

 

Boine: Il Peccato

 

Prima pubblicazione a puntate su "La Riviera Ligure"

 

1913, n. 22, Ottobre - Il Peccato: Il Limbo.

1914, n. 26, Febbraio - Il Peccato: La qualunque avventura.

1914, n. 31, Luglio - IL Peccato: Il tormento.

 

 

Ringrazio Maria Novaro per avermi dato la possibilità di trascrivere il testo de "Il Peccato" di Giovanni Boine dalle pagine de "La Riviera", dove per la prima volta fu stampato.

                                               

                                                                     (paolo pianigiani)

 

 Il Peccato 

di Giovanni Boine
 

 

I - IL LIMBO

 

L’avventura cominciò qualche anno dopo che egli se n’era, finiti gli studi, tornato a casa. Fece molto rumore in paese. La gente aveva avuto fino allora di lui un certo diffidente rispetto come per uno che è d’altra razza che noi: che opina e fa diversamente da noi, che non si cura di noi, ma di cui qualcosa precisamente di male nessuno può dire. Vivendo senza fissa occupazione nell’agio noncurante e discreto di una famiglia di patrizi antichi, i saggi mercanti, i vari ragionieri guadagna-denaro della città dicevano di lui che perdeva il suo tempo. «E che fa? Perde il suo tempo». Le vecchie signore beghine, i fabbriceri ed il parroco sebben si togliesse sempre con rispetto il cappello quando passava il Santissimo (ma c’erano invece in paese gli spiriti forti che lo calcavano fieri e feroci fino agli orecchi); e venisse spesso in chiesa alla messa e ci stesse come si deve serio senza fare alle occhiate e ai segnali colle ragazze in parata (ci van perciò appunto i giovani la domenica in chiesa), sospettavan di lui.

 

 

 

A Mario Maranzana « Pazzo sul serio »

G.C.M. 

 

QUASI UN UOMO 

 

Visita al poeta Dino Campana nel Manicomio di Castel Pulci

 

due tempi e una pausa

di

GABRIEL CACHO MILLET

 

Versione italiana di Mario Maranzana e dell'autore
 
 TIPOGRAFIA COLANGELO
ROMA

 


 

PRIMO TEMPO

 

Il palcoscenico vagamente allucinante nella sua desolazione è vuoto. Non c'è sipario. Mostra una sala del manicomio di Castel Pulci (Firenze) nella quale sono in corso lavori di ammodernamento.                                    

Due praticabili a gradoni, uno a destra uno a sinistra, potrebbero indicare la prima fase della costruzione di tribune per universitari che studieranno nel futuro i malati mentali. Sia come sia, il direttore dell'istituto ha ordinato di porre sui gradoni dei praticabili delle sedie per accogliere un gruppo di persone che sono venute a visitare un infermo illustre: il poeta Dino Campana (1885-1932). 

 

 

 

 

Don Chisciotte a Porto Maurizio

 

Carteggio

Giovanni Boine - Giuseppe Prezzolini

1908-1915

 

di Carlo Bo

 

dal Corriere della Sera

 

 Domenica 27 febbraio 1972

 

 

 

Torniamo a parlare di Boine; il pretesto ce l'offre il primo volume del Carteggio che le benemerite «Edizioni di Storia e Letteratura» hanno appena mandato in libreria (pp. 262, L. 5.000). Si tratta del carteggio con Giuseppe Prezzolini negli anni 1908-1915: è stato curato da Margherita Marchione e S. E. Scalia e porta una prefazione dello stesso Prezzolini. Il volume è un'altra tessera che aiuta a decifrare meglio il piccolo mistero del Boine: lentamente si procede in quest'opera di chiarificazione che presto sarà continuata dal secondo volume del Carteggio, quello dei rapporti con Cecchi.

 

 

 

Una recensione per Agar

 

Giovanni Boine

 

da: Plausi e Botte

 

Guanda editore, Modena, 1939

 

(Agar è il nome de plume di Virginia Tango, amica e confidente di Campana) 

 

 

80) Agar, Le reliquie di un ignoto. Ed. « Buon Consigliere ». Roma, 1915.

Storia epistolare d’una specie di Jean Christophe legnaiolo della Campagna Romana che una giovane e milionaria civetta finge di proteggere e per gioco fa innamorare. Quello abbocca e sogna la gloria. Passata la stagione, l’altra andata via, s’intende che se ne scorda. Quando torna, torna per sposarsi un signor marchese. Jean Christophe pazzo, improvvisa all’organo una maravigliosa messa nuziale il giorno delle nozze. Poi si schianta, poi s’ammala; tenebre e rovine. Ma si ripiglia come convertito: da banda il vano sogno; si martirizza di fatica per i suoi in una vita di rinuncia e di bontà.

L'Avventura dei Canti Orfici

 

un libro tra storia e mito

 

a cura di

 

Roberto Maini e Piero Scapecchi

 

Firenze, Edizioni Gonnelli 2014