Silvano Tognacci
Gianni Turchetta a Faenza
Ottobre 2025
Quando stamattina ho visto l'alba dalla corriera che mi portava al treno per Faenza ho pensato al “ ... non attristarti, o sole ! “ di campaniana memoria.
Al Liceo Torricelli di Faenza il Prof. Gianni Turchetta, curatore del Meridiano Mondadori su Dino Campana teneva una lectio magistralis sul grande musicista in forma di parole di Marradi; “le cataratte del Niagara” (Dino Campana) si sono schiuse in un effluvio preciso ed appassionato, ricco di citazioni bibliografiche ed inediti percorsi letterari che delineano la figura di Campana all'interno dell'Espressionismo europeo.
L'intensa frequentazione delle biblioteche e la lettura dei testi di psicoanalisi proiettano Dino in una dimensione internazionale culminata con i viaggi in Europa e in Argentina, nella celebrazione “dell'eternità del viaggiare” (Gianni Turchetta).
Nell'ora magistrale della propria lezione, il Prof. Turchetta ha letto tre brani di Campana : “La chimera”, un impalpabile inno alla leggerezza fugace, esaltandone l'allitterante finale in “somiglianza di suoni e somiglianza di parole”(G.T.); “ La sera di fiera”con “tracce vistose di ricordi danteschi” (G.T.) e il finale de “La notte”, dove nella “densità di un evento” (G.T.) si ha il “compimento del proprio destino” (G.T.).
Nell'auditorium del Liceo Torricelli, sotto il benaugurante oraziano “OCULIS SVBIECTA FIDELIBUS” i nostri sguardi hanno cercato il poeta notturno di Marradi in un viaggio che NON potevamo chiamare amore, perché Dino aveva già capito che sorrisi e ceffoni sono i moti incomprensibili del cuore quando si vuol cercare di vincere una partita con la morte.
Dino Campana ha iniziato la costruzione della più grande partitura musicale in forma di parole del Novecento italiano quando , nel film di Roberto Riviello “Il più lungo giorno”, il padre lo porta in manicomio la prima volta, quel “... babbo non mi lasciare ! ...” è la prima coltellata ad un cuore gonfio di sogni e di volti che nacque nel tempo sbagliato.
“ ... le vele, le vele, le vele ...” (D.C.)
schioccheranno sempre anche in futuro perché noi “poveri trovieri NON di Parigi” ci siamo impegnati a far soffiare il vento del ricordo per lui, ed “ è per questo che siamo qui” ( le ultime parole della lezione del Prof. Turchetta a Faenza).
