Giovanni Boine
Gli Affondi e gli Studi, i Plausi e le Botte
di Anselmo Geribò1 |
Affondi... A questo titolo ci si è arrivati, nel mentre qui in redazione si parlava di Athos Gastone Banti, sfidante o sfidato a duello, fra il 23 e il 24 di giugno del 1916, e ci siamo imbattuti in un codice cavalleresco sui duelli2, dove di affondi e stoccate si parla: con Dino, sempre si va al fondo, scuro o luminoso, delle cose...
Comunque, affondi, sprazzi, approfondimenti, dipanarsi mai domo delle curiosita, dalle carte e dalle cose emergenti si parlera in questa parte, scegliendo fra i contributi piú recenti.
Gli Studi, invece, riproporranno gli articoli ormai introvabili, coetanei o quasi al Poeta di Marradi. Il poterne qui disporre consentirà al cortese Visitatore di risparmiarsi le code nelle biblioteche.
Il titolo Plausi e Botte ci viene direttamente dalla Riviera Ligure: era una rubrica dove Giovanni Boine, critico e professore, pubblicava i suoi articoli, compreso quello sui Canti Orfici: qui troveranno posto gli articoli polemici, o le sviolinate più armoniche, esplosi i primi e musicate le seconde, negli anni recenti.
Insomma, gli acuti, gli spigoli, le litigate e, ci auguriamo, le rappacificazioni.
Note
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1) Personaggio di fantasia, creato da Mario Novaro, avente l'incarico di firmare lettere piu o meno spiacevoli, presso la redazione della Riviera Ligure, rivistina di poesia a cui Dino Campana collaborò. Dino, a quanto risulta, non arrivò mai a capire che Anselmo Geribò non esisteva e gli spedì alcune missive, credendolo di origine francese. A lui chiederà aiuto per svendere le ultime copie dei Canti Orfici.
Novaro nella lettera LXXI a Campana parla di Geribò, il nostro Direttore, in questi termini:
Geribo (Geribeau ma forse anche Geri del Bello di quel parente di Dante che impreca a lui e alla letteratura nell'inferno?) è impiegato nell'Amministrazione - soprannominato anche per burla il Capoufficio- e per conto suo non darebbe un centesimo a nessuno dei collaboratori preferendo una farinata all'osteria omonima o quella della mossa a tutte le cabale della riviera.
(Souvenir d'un pendu, pg.127)
Nell'aprile del 1916 Dino, da Lastra a Signa, spedisce a Novaro le cosiddette Storie, una sorta di massime su vari argomenti. Propone uno pseudonimo: Anselmo Geribò. Nel PS, Dino dice: Se Geribò non vuole, metta qualunque nome fuori che il mio.
Servirà anche qui, un poco, da pseudonimo, a rappresentare quanto basta, le idee e le intenzioni della redazione.
2) Il manuale Hoepli di Jacopo Gelli, edizione del 1926, la quindicesima, con tanto di prefazione dell'indomito giornalista livornese, non a caso battezzato con il nome dumassiano di Athos, per tacer del Portos e dell'Aramis, si fa riferimento. Libro oggi introvabile, ma all'epoca famosissimo e pluriconsultato dai cavalieri offesi.