Così Vassalli inventò Dino Campana

di Paolo di Stefano

 

da: Corriere della Sera / La Lettura 

Domenica 12 Maggio 2019

 

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Vanno segnalate, infine, le fittissime cronologie manoscritte, che mettono in parallelo le tappe biografiche certe di Campana con i grandi fatti storici. E, come ulteriore curiosità tra le tante, persino una dettagliata analisi psicoastrologica del poeta realizzata da un istituto specializzato, Astro Dienst, di Zurigo.

 

Le carte dell'archivio mostrano bene il metodo Vassalli nella fase dell'avantesto: egli agisce da storico per un verso, frequentando archivi e biblioteche, e per l'altro verso si comporta da giomalista di reportage o d'inchiesta viaggiando, annotando, raccogliendo testimonianze scritte e orali. Ma nell'atto della scrittura Vassalli non teme di colmare con l'immaginazione vuoti e lacune di una biografia dalle ampie zone oscure: a questo proposito, basti constatare la ricorrenza del verbo «immaginare».

Scrive Vassalli: «Se il nome di una persona non compare nelle rubriche di un carcere, la logica del "non romanzato" vuole che si dica che quella particolare persona in quel particolare carcere non c'e mai stata. E evidente. Ma siccome l'umana vicenda di Dino Campana può essere ricostruita soltanto tenendo conto dell'elemento romanzesco o addirittura "romanzato" che in essa a implicito, ecco, io cercherb di procedere oltre la stessa evidenza.

Più che una dichiarazione di metodo, si tratta di una dichiarazione di poetica valida anche per i «romanzi storici» di Vassalli che seguiranno.

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