Alberto Petrucciani

 

Traversie documentarie e ritrovamenti fortunati

Le cartelle cliniche di Dino Campana

 

La notizia, per noi campaniani e per il mondo delle lettere è di quelle bomba: sono ricomparse le Cartelle cliniche di Dino Campana.

 

E' l'ultimo regalo che ci ha fatto Alberto, dopo le scoperte sulla frequentazione di Dino delle biblioteche ed altro, ed è un regalo importante. Solo lui, ricercatore e cercatore finissimo, la poteva fare, e sono sicuro che avrebbe detto, nella sua infinita modestia, se fosse ancora con noi: ho avuto fortuna, erano lì da sempre...

Alberto Petrucciani se n'è andato il 10 settembre del 2023, qui il ricordo su Minervaweb.

Questo pubblicato sulla rivista è il suo ultimo lavoro, pubblicato sul numero della rivista Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari di cui era Direttore e che è a lui dedicato. Non ha potuto riguardarlo nella sua ultima stesura, ma è un contributo fondamentale per gli studi campaniani.

Racconta nei dettagli le vicende legate alla storia clinica di Dino, e ricorda come i documenti, cercati dai biografi e dagli studiosi in ogni dove, si erano irrimediabilmente persi.

Da segugio instancabile Alberto ne ha ritrovato le trascrizioni, in archivi che vedono protagonisti poeti come Ungaretti e studiosi come Leone Piccioni. Una vera caccia al tesoro.

Ed emergono notizie assolutamente inedite, come quella che ad accompagnare al Manicomio di Imola e a riportare a casa, dopo due mesi di ricovero, il giovane Dino Campana fu l'Arciprete di Marradi, don Luigi Montuschi, di cui il mio amico Claudio Mercatali ma ha fornito al volo una splendida foto.

 

 

E dettagli sconosciuti di Dino Campana, ricoverato fra i ricoverati, isolato e scontroso, immerso nei suoi pensieri.

 

Ringrazio Serena Ruffilli, della Olschki di Firenze, che mi ha permesso di pubblicare questa eccezionale notizia.

Ai biografi campaniani il compito di studiare i documenti che sono riportati in trascrizione in questo prezioso contributo di Alberto Petrucciani e darci presto i risultati dei loro studi.

 

Paolo Pianigiani