Bruna  Conti, fra l’essere e il non essere…

 

di Paolo Pianigiani

 

 

Può succedere che su questo sito dedicato a Campana scorra inchiostro avvelenato; di recente ce la siamo presa con i sedicenti uffici della cultura, che han messo sui muri il solito Filippo Tramonti al posto del nostro Dino. Non si sono nemmeno scusati… Ma la colpa è nostra, diamo per scontato che chi scrive di letteratura sia informato o, nel caso, si informi… e invece no, la razza dei cialtroni ancora imperversa, come ai tempi di Campana. E purtroppo ha ancora fra le mani le leve del potere…

Questa volta ce la prendiamo, e ci dispiace, con una casa Editrice alla quale dovremmo essere affezionati, se non altro per i nostri lontani trascorsi quel poco rivoluzionari e guevariani… ma l’han fatta troppo grossa e la scure da guerra ha da levarsi alta nei cieli. Nella recente e pure benvenuta riedizione del Carteggio fra Dino Campana e Sibilla Aleramo, altrimenti denominato “Un viaggio chiamato amore”, con il sottotitolo di complemento: Lettere 1916-1918, ristampa feltrinelliana data alla luce nel recente febbraio, ci si è dati da fare con la cialtroneria, da sempre portatrice di errori.

Vi si dice che il libro ebbe ai suoi tempi come curatrice Bruna Conti. E fin qui tutto bene. Solo che, ad approfondire, si dice che questa signora sarebbe nata nel 1913 e scomparsa nel 2000. Quando l’ho chiamata, la mia amica Bruna, mi ha risposto piuttosto divertita dalla novità… godendo di buona salute era piuttosto meravigliata dell’errore. Che c’è stato, e piuttosto grosso. E’ stata scambiata tranquillamente con sua zia, moglie di Longo, che nulla a che fare ha con Sibilla Aleramo e Dino Campana. Il nome è uguale ma solo quello. Il solito errore che spesso fanno i redattori poco accorti, che si fidano alla cieca di wikipedia e di google, incappando in sbagli grossolani, difettando loro quella cultura di base che oggi è indispensabile per scansare di queste bufale.

Peccato, perché il libro curato da Bruna Conti (esperta di Sibilla Aleramo, avendone riordinato e curato l’archivio personale), sarà stato anche un bel regalo da farsi sotto gli alberi di Natale, per le innamorate e gli innamorati di oggi. Anche se l’amore in questione non fu per nulla facile né ebbe gli esiti cari a Liala. Ma questo, però, non si trova su internet… bisogna aver voglia di leggere e documentarsi… e magari, perché no, ma questo appunto lo faccio per i piani alti, dove si decidono i destini dei libri da editare, fare una telefonata alla curatrice, che abita a Roma ed è piuttosto nota, e chiederle per la cortesia di riguardare le bozze del suo libro… magari aggiungere qualcosa di nuovo che nel frattempo è apparso alla luce…

Ma Bruna è avvezza a queste mancate cortesie, come quando, in una libreria romana dove si presentava il suo libro, un attore e un regista non oscuri, si misero ad apporre la firma al posto suo. Non gli era bastato l’aver fatto un film orrendo su Dino Campana, vollero anche appropriarsi dei meriti di ricerca e di stesura del testo durati una ventina d’anni. Benvenuti in Italia, amici miei… terra di navigatori, di cialtroni e di ladri.