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GIOVANNI BOINE A CAMPANA

 

[Porto Maurizio, 5 agosto 1915]

 

“Fratello” è una parola che mi piace, sebbene io la usi casto. Avevo un fratello,1 era boxeur, picchiò mezzo mondo e mori di tifo l’anno passato. Altri fratelli non ho. Ma facciamo la prova con lei: può darsi riesca. Certo parecchie pagine del suo libro mi diedero una febbre d’esaltazione che non perderò,2

                                                                                                                        Suo G. Boine

(cerco un impiego in India)

Il mio indirizzo è:

Portomaurizio


 

XLIX. Cartolina postale. Indirizzo: “Gent. Sig. Dino Campana / Marradi / (Prov. di Firenze)”. Timbro postale di partenza: “Porto Maurizio / 5.8.15”. Timbro postale di arrivo: “Marradi / Firenze / 7-8-15”. FM/B. Edita da Franco Matacotta, I corrispondenti di Dino Campana, cit.; ora in LML, p. 155; e in Souvenir d’un pendu, p. 89.

1 Pietro Mario Boine (1890-1914), pugile e maestro. Giovanni Boine così lo ricorda in una cartolina postale a Giuseppe Prezzolini dell’11 febbraio 1914: “Mio fratello era un colosso. Se l’ha portato via il tifo [...]”, vd. Giovanni Boine, Carteggio I, Giovanni Boine-Giuseppe Prezzolini (1908-1915), a cura di Margherita Marchione e S. E. Scalia, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1971, p. 99.

2 Prima della recensione ai Canti Orfici, apparsa in «La Riviera Ligure», XXX, 4a S., 44, agosto 1915, pp. 431 bis e 438 bis, Boine definì i Canti Orfici: “[...] affastellamento di buio ciarpame con scoppi vivi di poesia. Pagine bellissime ed inutilità oscure come rotti incubi [...]”, vd. lettera ad Antonio Baldini del 21 aprile 1915, edita in Souvenir d’un pendu, pp. 11-12.