Bino Binazzi e Giovanni Papini
Due pareri discordi su Dino Campana
ricerca di Claudio Mercatali
dal Blog della Biblioteca di Marradi
Nel 1971 la Comunità Montana dell'Alto Mugello, formata da Marradi, Palazzuolo e Firenzuola, curò la seconda edizione di un interessante libretto su Dino Campana, che è qui accanto. Lo scrisse don Lorenzo Righi, priore di Bombone, frazione di Rignano sull' Arno, studioso di letteratura e poeta lui stesso, che ricostruì con precisione la divergenza di opinioni fra Binazzi e Papini a proposito di Dino Campana.
Chi era Bino Binazzi? Poeta italiano (Figline Valdarno 1878 - Prato 1930) giornalista del Nuovo giornale di Firenze e del Resto del Carlino scrisse il saggio letterario Antichi, moderni e altro, edito postumo da Vallecchi (1941) e diverse poesie, ma diede il meglio di sé come critico letterario.
Ecco cosa dice don Righi:
... Binazzi non solo comprese il valore della poesia di Campana, ma lo difese a spada tratta contro il Papini. Almeno due dovettero essere le lettere del Papini al Binazzi su Campana e due le relative risposte. Dall' epistolario Papini - Binazzi risulta invece che una sola è la lettera del Papini e una quella del Binazzi. Scrisse il Binazzi in una lettera del 1° Gennaio 1915 a mo' di risposta al Papini:
Caro Papini,
Io non sono il padrone del giornale (Il Mattino). Per varar Campana dovetti ricorrere allo stratagemma del titolo "Un poeta romagnolo".
Dunque, rebus sic stantibus (= stando così le cose), credo di aver ragione e ti prego di credere che se anche per combinazione avessi esagerato per entusiasmo, non me ne pento affatto perché rimane ferma la convinzione che questo bel tipo di Campana è destinato a scriver grandi cose.
La stoffa c'è. La sua vita randagia è per me un fatto che incontra tutta la mia simpatia. Poi Campana è povero e se io ho potuto contribuire a fargli vendere qualche volume ciò mi sembra meglio della ... letteratura e della critica, ecc. Bada bene però che io sostengo sempre che i "Canti Orfici" sono un ottimo libro dove si sente l'alito di una creatura viva e anelante fin dalla prima pagina. Se anche vi siano - come tu dici - 30 pagine di buona poesia nel volume ciò è per me più che abbastanza trattandosi più o meno d'un cento pagine in tutto.
... Quanto alla distinzione che fai di poesia di primo e di secondo ordine, io penso che non esiste altro che poesia e non poesia.
Il Papini, per tutta risposta, scriveva al Binazzi :
Caro Binazzi,
Tu mi dici che non ci sono poeti di primo e di second' ordine ma si è poeti e non poeti. Ebbene non mi pare che Campana sia di una statura quale vorresti fare apparire. Quando lo incontrai la prima volta al Caffè Chinese alla stazione vecchia ebbi l'impressione parlando con lui, di un malato di spirito preso dal fuoco della poesia ma senza l'equilibrio necessario per essere un buon poeta. Mi dette qualche scritto in cui ho trovato lo stesso senso dei Canti Orfici.
Mi ha scritto che traduce bene in tedesco ed io, per farlo lavorare, gli ho dato qualcosa per La Cultura dell' anima, ma non ha concluso nulla, anzi ti dirò che mi ha abbruciacchiato la cartella obbligandomi a rifarla.
Tu cerchi un poète maudit (L'Italia non ne ha) e forse l'hai trovato molto simile a Hölderlin.
Tuo G. Papini, Firenze, 15.05.1915
Fonte:
Dino Campana poeta della notte, di Lorenzo Righi, 2a edizione, collana Gli Inediti, tipografia Sbolci, Fiesole 1971 a cura della Comunità Montana dell'Alto Mugello (che poi fu inglobata nella Comunità Montana del Mugello, Alto Mugello e Val di Sieve, oggi Unione dei Comuni).